I FILM AL POLITEAMA E AL MALATESTA

TUTTO IL MIO FOLLE AMORE

CINEMA POLITEAMA SABATO 18,30 – 21,15 DOMENICA 16,30 – 18,40 – 21,00

Trieste. Vincent ha 16 anni e un grave disturbo della personalità, con il quale sua madre Elena si confronta da sempre. Col tempo ad aiutare Elena nell’impresa è sopraggiunto suo marito Mario, che ha imparato a voler bene a Vincent come ad un figlio e l’ha adottato legalmente. Ma quando sulla scena irrompe Willi, il padre naturale del ragazzo che ha abbandonato lui ed Elena alla notizia della gravidanza, quel poco di equilibrio che si era instaurato con un figlio gestibile a stento si rompe, e Vincent trova la via di fuga che cercava: si infila nel furgone di Willi, cantante da matrimoni e da balere soprannominato “il Modugno della Dalmazia”, ora diretto verso una tournée nei Balcani.

 

JOKER

CINEMA POLITEAMA SABATO 21,15 DOMENICA 18,40 – 21,00

Arthur Fleck vive con l’anziana madre in un palazzone fatiscente e sbarca il lunario facendo pubblicità per la strada travestito da clown, in attesa di avere il giusto materiale per realizzare il desiderio di fare il comico. La sua vita, però, è una tragedia: ignorato, calpestato, preso in giro da da chiunque, ha sviluppato un tic nervoso che lo fa ridere a sproposito incontrollabilmente, rendendolo inquietante e allontanando ulteriorme

nte da lui ogni possibile relazione sociale. Ma un giorno Arthur non ce la fa più e reagisce violentemente, pistola alla mano. Mentre la polizia di Gotham City dà la caccia al clown killer, la popolazione lo elegge a eroe metropolitano, simbolo della rivolta degli oppressi contro l’arroganza dei ricchi. Si presenta con una carta, il Fleck di Todd Phillips, ma non è una carta da gioco: è il documento di una malattia mentale, che lo rende un emarginato,

un rifiuto della società, come ci dice la prima sequenza del film, sovrapponendo al suo volto la cronaca di una città allo sbando, sommersa dalla spazzatura fisica e metaforica.

 

MALEFICENT SIGNORA DEL MALE

CINEMA POLITEAMA SABATO 18,30 DOMENICA 16,30 – 18,40

Aurora e Filippo annunciano il loro fidanzamento. Il matrimonio unirà non soltanto due terre, l’Ulstead e la Brughiera, ma anche i due regni degli umani e delle creature

magiche. Se i genitori del principe sono apparentemente entusiasti all’idea, Malefica, che ha cresciuto Aurora come una figlia, è più diffidente; memore, per averlo sperimentato, del dolore atroce che l’amore può causare. La cena di fidanzamento è l’inizio dei guai: Malefica, già

 

ferita dalla richiesta di Aurora di coprirsi le corna, e cioè di celare la propria natura, reagisce alle provocazioni della futura consuocera Ingrith, e la miccia prende fuoco.

 

PSICOMAGIA UN’ARTE PER GUARIRE

CINEMA POLITEAMA SABATO 18,30 DOMENICA 16,30

Prologo: in un contesto informale Alejandro Jodorowsky, rivolto all’obiettivo, spiega oggi, come ha elaborato negli anni la psicomagia. Terapia che, a differenza della psicanalisi freudiana, affonda le sue radici nell’arte e non nella scienza, si basa sulle azi

oni e non sulla parola e non da ultimo incoraggia il terapista a toccare le persone che lo consultano. “La parola nacque nella mia testa cinquant’anni fa sotto forma di un massaggio iniziatico”, afferma. Seguono quindi, isolate l’una dall’altra da dissolvenze a nero, le riprese video delle situazioni in cui il regista di La montagna sacra, talvolta con l’aiuto di assistenti, ha messo in pratica il metodo. Capitoli di una medicina artistica irrazionalein progress che risponde al principio per cui “non si può insegnare all’inconscio di parlare il linguaggio della realtà. È la ragione, cui può essere insegnato a parlare il linguaggio del sogno”.

 

SALOME’

CINEMA POLITEAMA SABATO 21,15 DOMENICA 21,00

Gottinga, 1933. Lou von Salomé, celebre filosofa, scrittrice e psicanalista, vive reclusa in casa da quando i nazisti bruciano i libri in piazza e proclamano la psicanalisi una scienza ebraica illecita. Ma alla sua porta bussa Ernst Pfeiffer, germanista in crisi professionale e coniugale, che sollecita il suo aiuto. Lou decide di assisterlo in cambio di una lunga confidenza. Quasi cieca a causa del diabete, detta a Ernst le sue incredibili memorie. Comincia allora il racconto di un’esistenza romanzesca e tormentata che debutta nella comunità tedesca di San Pietroburgo, consuma relazioni travolgenti con Nietzsche, Rilke e Freud e celebra una vita intellettuale spesa tra il XIX e il XX secolo. In faccia agli uomini e armata di una fede incrollabile nella condivisione delle idee, Lou von Salomé conserverà la propria indipendenza per inventare il suo (grande) destino.

 

DOWNTOWN ABBEY

CINEMA MALATESTA SABATO 21,15 DOMENICA 16,15 – 18,40 – 21,00 1927.

Downton Abbey è l’aristocratica dimora nello Yorkshire di proprietà della famiglia Crawley, al cui comando ora sono la primogenita Mary e il cognato Tom Branson, subentrarti

al conte Robert e alla sua moglie americana Cora. La grande notizia è che re George V e sua moglie Mary (i nonni dell’attuale regina Elisabetta, per intenderci) verranno in visita e soggiorneranno presso i Crawley per una cena e una nottata. Tutta Downton Abbey si mobilita per accogliere degnamente i coniugi reali, e l’austera Mary cerca di neutralizzare le due mine vaganti: Tom l’irlandese, le cui idee indipendentiste potrebbero apparire indigeste ai reali, e il maggiordomo Thomas Barrow, subentrato all’affidabile Charles Carson. Per ovvia

re al secondo rischio Mary richiama Carson dalla pensione, e naturalmente Barrow risente dello schiaffo morale. Ma nessun affronto è peggiore dell’imposizione, da parte dei sovrani in visita, di sostituire all’intero gruppo di domestici di Downton Abbey lo staff della Casa reale.

 

PAVAROTTI

CINEMA MALATESTA LUNEDI 21,15

Una voce straordinaria. Una carriera straordinaria. Ma anche uno straordinario atteggiamento verso la vita. Luciano Pavarotti aveva rischiato di morire da piccolo e da allora aveva giurato a se stesso che avrebbe goduto appieno di ogni momento. Generoso, nel fisico, nello spettacolo, nella beneficenza, è stato “il tenore del popolo”, colui che ha fatto conoscere l’opera alle masse, che ha portato sullo stesso palco la lirica e il pop, attirandosi critiche e voltafaccia, ma perseguendo nel suo proposito con la determinazione di chi sente che la strada intrapresa è quella giusta.

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