UN IMPATTO SOCIALE CONDIVISO PER MIGLIORARE IL WELFARE DELL’ATS 6
“Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande”. Tinti si appoggia alle parole di Adriano Olivetti per aprire i lavori di “Impatto Sociale. Il Welfare della nostra comunità”, l’evento dedicato al racconto dell’Ambito Territoriale Sociale n.6 che si è svolto questa mattina al cinema Masetti di Fano.
Per inquadrare la finalità di questo momento lo stesso Tinti nell’apertura dei lavori, ha tenuto a precisare che questo “sarà un’occasione di condivisione pubblica per rendere conto a tutti gli attori sociali, e in generale alla collettività, dell’impegno e delle attività dell’Ambito”. A raccolta i nove sindaci dei comuni di Fano, Fratte Rosa, Mondavio, Mondolfo, Monte Porzio, Pergola, San Costanzo, San Lorenzo in Campo e Terre Roveresche. I rappresentanti istituzionali hanno voluto esprimere e raccontare in prima persona le opportunità e i risultati che questa condivisione e impegno comune hanno permesso di raggiungere in questi anni.
Guardando la platea composta da 150 partecipanti di cui numerosi in rappresentanza del Terzo Settore Tinti ha osservato: “Oggi è una tappa decisiva di questo percorso avviato insieme 4 anni fa. Non è facile riuscire a spiegare in modo semplice il complesso e articolato lavoro che abbiamo fatto, occorre avere ben chiaro il fine che ci guida ogni giorno in questa stimolante missione. La prospettiva che abbiamo delineato sta nella creazione di un modello di welfare capace di realizzare interventi integrati per dare risposte efficaci ai bisogni sociali crescenti e mutevoli”. La visione delineata da Tinti ha amministratori ha trovato sponda negli interventi degli amministratori dei 9 comuni dell’ATS 6: “l’obiettivo comune è avere gli stessi criteri di accesso, ispirati da equità sociale, per interventi e prestazioni da realizzare in modo capillare su tutti i 9 comuni, dal più piccolo al più grande, dalla costa all’entroterra, creando valore nella risposta al bisogno. Un valore e una risorsa per tutti, in una visione orizzontale che mette al centro la persona”.
Il modello ormai condiviso ufficialmente dai 9 comuni dell’ATS 6 è quello dell’ASP (Azienda di Servizi alla Persona) che sostituirà lo strumento della convenzione intercomunale, come ricorda lo stesso Tinti “c’è bisogno di un soggetto autonomo dotato di personalità giuridica, ad esclusiva partecipazione pubblica, che garantisca continuità nel rapporto di lavoro inquadrato nella normativa del pubblico impiego. Non è un soggetto imprenditoriale e non gestisce ‘nel’ mercato ma piuttosto ‘per’ il mercato o meglio per la rete territoriale di welfare, privilegiando soprattutto gli strumenti della coprogrammazione e della coprogettazione con il Terzo Settore”.
Nel corso dell’evento ampio spazio è stata dato alle esperienze portate direttamente dai protagonisti delle 6 reti attivate dall’Ambito 6 attraverso la co-progettazione con una qualificata presenza del Terzo Settore del territorio: da “Comunità Solidale” per il sostegno l’estrema marginalità a “Passamano” per il sostegno alimentare e il riuso dei beni, dalla rete diffusa “Soli Mai” come ‘dopo di noi’ per le persone disabili a quella di “Compitinsieme” con le attività di doposcuola per i minori, da “Tornoentrole6” con iniziative che vedono protagonisti i giovani a “6vicino” che mette in campo interventi di prossimità e di assistenza leggera per persone sole.
Con la voce spinta dalla passione verso questo progetto, Tinti infine ha sottolineato: “Il sogno che vogliamo perseguire è dare anima ad un sistema in cui ognuno possa riconoscersi, dalle istituzioni al terzo settore in un clima di fiducia e reciprocità, per costruire in maniera condivisa la cultura e i servizi che danno consistenza al welfare di comunità”
“Per capire meglio il senso del percorso credo che le parole di Winston Churchill ci siano di aiuto: ‘Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma è certo che per migliorare bisogna cambiare’”.