Urbino capoluogo, Paolini: «Un ufficio della Provincia sempre aperto nei giorni feriali»
Le novità annunciate dal presidente dopo il raggiungimento dello status
«Potenzieremo notevolmente la presenza della Provincia a Urbino». Giuseppe Paolini non si è iscritto al valzer delle dichiarazioni all’indomani del riconoscimento di capoluogo, certificato dal decreto legge. «Ho preferito che parlassero tutti gli altri. Giustamente». Ma a mente fredda dice la sua sulla questione, annunciando novità di un certo rilievo. Primo commento: «Molte persone hanno rivendicato in questi giorni il loro ruolo e i meriti nella vicenda. Ma chi ha portato a casa il risultato, alla fine, è stato Maurizio Gambini. Di questo gliene va dato atto con onestà intellettuale. Parlo anche da sindaco di Isola del Piano, un territorio che faceva parte del Ducato, immediatamente confinante. Sono estremamente felice per il raggiungimento di questo status, che sana una situazione che si protraeva dal 1860 con il Regio Decreto. Ora la congiunzione ‘Pesaro e Urbino’, nella dicitura della nostra provincia, rivestirà a tutti gli effetti pieno significato». Di qui la decisione di Paolini: «Da tempo stavo pensando di trasferire un ufficio della Provincia a Urbino per un paio di giorni alla settimana. Ma adesso, d’intesa con il sindaco, rafforzeremo la nostra presenza, che sarà ampliata a tutti i giorni feriali. Apriremo un ufficio dove si alterneranno a turno, con la loro presenza, i tecnici della Viabilità, altri dipendenti provinciali e lo stesso presidente. E’ un grande sforzo considerato l’organico sottodimensionato delle Provincie dopo la riforma. Ma sarà un punto di riferimento per le realtà dell’entroterra, in modo che i loro cittadini non debbano scendere sempre a Pesaro per ogni servizio». Già scelta la sede: «Si tratta di un locale attiguo alla Sala Serpieri, nel Collegio Raffaello, che abbiamo individuato grazie alla collaborazione del Comune. E contiamo di partire prima possibile, ad aprile». Non solo: «La sede legale della Provincia resterà a Pesaro, ma rafforzeremo anche i progetti che coinvolgeranno Urbino e il Montefeltro. E aumenteremo il numero delle sedute dei consiglio provinciale che si svolgeranno nella città ducale». Insomma: «Bene questo riconoscimento perché va nell’interesse della città, della provincia e dei cittadini. Si chiude un iter lunghissimo, a dimostrazione che non bisogna mai desistere e c’è sempre la possibilità di ottenere risultati. Urbino ha un ruolo a livello mondiale ed è di buon auspicio che lo status sia stato raggiunto nell’anno in cui Pesaro è capitale italiana della cultura. Perché rafforza anche la candidatura di Pesaro e Urbino a capitale europea della cultura 2033», conclude il presidente della Provincia.