A FANO JAZZ BY THE SEA IL DUO FABRIZIO BOSSO/LUCIANO BIONDINI

Mercoledì 29 luglio, la XXVIII edizionediFano Jazz By The Sea punta i riflettori su uno dei jazzisti più amati dal pubblicato del Festival: il ferratissimo trombettista Fabrizio Bosso, che alle 21.15 darà inizio alla Rocca Malatestiana alla propria esibizione in duo con il virtuoso della fisarmonica Luciano Biondini.

Ma la giornata riserva altri eventi di sicuro interesse: alle 18.30, per “Exodus – Gli Echi della Migrazione”, solo performance alla Pinacoteca di Dan Domenico della violinista Anais Drago e alle 19.30 alla Chiesa di San Francesco concerto del trio del sassofonista Elias Lapia (entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso libero su prenotazione). Per finire, la sezione Cosmic Journey propone al Pincio (dalle ore 22.30) i live set di Denis The Night & The Panic Party e di Polar Cat.

Fabrizio Bosso e Luciano Biondini si sono incontrati una decina di anni fa registrando poco dopo l’album Face To Face: da allora si ritrovano periodicamente per rinnovare il loro felice sodalizio artistico.

Il brillante trombettista torinese e il fisarmonicista di Spoleto sono artefici di un dialogo fatto di reciproco ascolto e profonda empatia, tra richiami all’estetica del jazz, libera improvvisazione e influenze mediterranee.

La forza e il pathos che contraddistingue i rispettivi temperamenti musicali qualificano un progetto paritario nel solco di un interplay costante, sempre funzionale all’espressione compiuta del percorso musicale comune. Il vissuto musicale di entrambi – composizioni di Bosso, altre a firma di Biondini, standard e pezzi improvvisati sul momento – è terreno d’azione che rende questo incontro un fertile e coinvolgente momento di scambio musicale ed emotivo.

Rivelazione della passata edizione di Fano Jazz By The Sea con il suo gruppo Jelliyfish, Anais Drago è ora protagonista di un solo project che nasce dall’idea che il violino possa a suo modo essere uno strumento completo, in grado di fornire tutto ciò che una musica richiede per definirsi tale. Il repertorio proposto dalla violinista piemontese è il frutto di una profonda ricerca nei timbri e nelle possibilità tecniche ed espressive dello strumento, nella sua forma acustica ed anche tramite l’utilizzo di effetti e suoni elettronici. Composizioni originali raccontano di luoghi, di pezzi di letteratura italiana, oppure semplicemente di sé stesse, assumono una forma al contempo minimale, scomposta e riassemblata in cui si alternano momenti di orchestrazione istantanea ed estemporanea a improvvisazioni in diversi stili.

Il sassofonista sardo Elias Lapia è risultato vincitore della XXIII edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani, organizzato a Camerino dall’associazione Musicamdo. Poco più che ventenne, studente al Conservatorio de L’Aia, Lapia si propone alla testa del suo trio che vanta già due anni di attività: al contrabbasso c’è Salvatore Maltana, mentre alla batteria siede l’australiano Adam Pache. Le composizioni sono originali e riflettono la visione artistica del sassofonista di Siniscola, fortemente influenzata dalle esperienze maturate in Olanda e in Francia. Il trio nel suo insieme, affonda le sue radici nel più puro swing a stelle e strisce.

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