CODE E RESSE NEI CENTRI COMMERCIALI E RISTORANTI CHIUSI A NATALE : VA IN SCENA LA FOLLIA

Video e articoli di giornale ci hanno fatto vedere , in questi giorni , le resse , le code e gli assembramenti di consumatori e curiosi davanti alle vetrine di qualche centro commerciale .

Code chilometriche a Roma ( dove il Sindacato parla di “ schiaffo in faccia alla salute pubblica” ) ; code e ressa nei negozi specializzati di elettrodomestici e mobili a Como ; ressa dappertutto in Italia per le scarpe sneakers di un noto marchio di discount.

E nessuno , in questi come negli altri centinaia di casi simili , che sia intervenuto per sanzionare , far chiudere o semplicemente regolare i flussi e le presenze . O , magari , vietare ad esempio l’inaugurazione di nuovi mega punti vendita in queste giornate .Nessuno : né Autorità né forze dell’ordine. Le stesse che magari prima delle zone rosse e arancioni ( anche da noi ) avevano ripreso i controlli di routine su personale , libri paga e licenze nelle poche ore di apertura consentita dei locali.

Nessuno si è mosso. E invece assistiamo ancora  allo scandalo della chiusura dei ristoranti o delle palestre.

E c’è chi nel Governo e tra i famosi “ esperti “ vaneggia circa la chiusura completa dei ristoranti per Natale e Capodanno.

Siamo veramente alla follia pura.

Se ci sono locali dove i protocolli e le regole anticontagio vengono applicate , questi sono i ristoranti che stanno sopportando da troppo  tempo l’incompetenza della politica e dei cosiddetti esperti ( che poi fanno fare inaugurazioni di centri commerciali ed altro ).

Rispettosi certo delle leggi e delle disposizioni ma stanchi di essere presi in giro.

Con l’ulteriore aggravante delle minacciate chiusure per le prossime festività che comporteranno danni ingenti alle imprese della ristorazione.

E se sarà così bisogna che il Governo e il Parlamento mettano mano al portafoglio rimborsando al 100 % i mancati guadagni delle imprese. Non le mance attuali .

Nel 2019 tra Natale e Capodanno gli italiani  hanno speso nei ristoranti  715 milioni di euro. Il conto è presto fatto!

Non anteponiamo l’economia alla salute ; ma se i ristoranti rispettano la normativa anti COVID è INGIUSTO L’ ACCANIMENTO CONTRO QUESTA CATEGORIA “

AMERIGO VAROTTI

DIRETTORE GENERALE CONFCOMMERCIO

PESARO E URBINO / MARCHE NORD

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