Con il decreto di bocciatura del referendum sull’AMP il Sindaco cerca di giustificare l’ingiustificabile, ma non finisce qui!

Il comitato per il referendum per l’Area Marina protetta del Conero ha ricevuto ieri dal sindaco il decreto di diniego alla proposta di quesito. Con i criteri da azzeccagarbugli utilizzati dal Comune di Ancona per negare ai cittadini anconetani il diritto democratico di esprimersi sull’istituzione dell’AMP del Conero, non si sarebbero potuti fare neanche i referendum sul divorzio e sull’aborto.

In particolare, è assurda la motivazione per cui, secondo il sindaco, il quesito avrebbe dovuto chiarire gli effetti di natura regolamentare e gestionale conseguenti ad una eventuale istituzione dell’Area Marina Protetta, visto che il Regolamento stesso viene, per legge, definito solo dopo l’istituzione dell’Area Marina e, oltretutto, può naturalmente subire nel tempo modifiche ed adeguamenti al mutare delle condizioni ambientali.

Alle 23 associazioni ambientaliste e ai tanti cittadini che hanno appoggiato la richiesta referendaria non resta ora che proseguire con altri mezzi a battaglia per l’istituzione dell’AMP del Conero prevista dalla legge 394/91.

Sarà convocata in aprile un’assemblea aperta per lanciare la petizione popolare con cui rivendicare il diritto costituzionale di difendere il nostro mare, dando concretezza agli obbiettivi di salvaguardia ambientale e di transizione ecologica.

Comitato Promotore del Referendum

per la Realizzazione dell’Area Marina Protetta “Costa del Monte Conero”

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