Con le parole giuste – 9a edizione Quarto appuntamento con la professoressa Paola Dubini, autrice del libro “Con la cultura non si mangia”- Falso!

“L’espressione con la cultura non si mangia è attribuita a Giulio Tremonti, allora

ministro dell’Economia. Lui stesso nega di averla mai detta; la frase corretta, pronunciata in privato e destinata all’allora ministro Sandro Bondi che si lamentava per i tagli alla cultura, sarebbe: «In tutta Europa, anche a Parigi e Berlino, stanno tagliando i fondi alla cultura. È molto triste, una cosa terribile, lo capisco. Ma vorrei informare Bondi che c’è la crisi, non so se gliel’hanno detto: non è che la gente la cultura se la mangi». Per quanto la presunta frase originale sia diversa rispetto al titolo di questo libro, sempre con cultura e nutrimento abbiamo a che fare. Se la frase ha avuto così seguito, pur non essendo stata mai pronunciata, forse vale la pena esaminarla a fondo”.

Sono parole della professoressa Paola Dubini, professore associato di Economia Aziendale e direttore del corso di laurea in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione – CLEACC dell’Università Bocconi di Milano e autrice del saggio Con la cultura non si mangia” Falso! edito da Laterza nel quale riporta cifre, fatti e argomenti che ci fanno comprendere come la cultura sia “portatrice sana di ricchezza”. La professoressa Dubini sarà la quarta ospite della Rassegna “Con le parole giuste”, mercoledì 5 febbraio 2020 alla Mediateca Montanari (ore 18).

“Lo scopo di questo libro- scrive la professoressa Dubini- non è solo dimostrare che con la cultura si mangia, ma anche a quali condizioni e come si mangia. Così da suggerire che la qualità del nutrimento che ci offre la cultura è meglio della spirulina, dei broccoli, degli agrumi o del pesce azzurro: alimenti gustosi, nutrienti e notoriamente ricchissimi di antiossidanti, proteine, vitamine e minerali. Per farlo, intendo partire dall’insieme dei luoghi comuni sulle arti e la cultura ed esplorarli uno ad uno con dati e riflessioni, così da dare conto della necessità irrinunciabile di prendere sul serio la cultura e di comprendere a fondo i modi in cui crea valore economico e non economico. Risulterà evidente, spero, che con la cultura si mangia, ma è bene non ingozzarsi, perché al pari di altre risorse non nutre tutti allo stesso modo e spesso non nutre a sufficienza. So bene che anche in ambito culturale ci sono storture, inefficienze e privilegi iniqui, ma spero appaia altrettanto evidente che abbiamo bisogno della cultura come dell’aria: per esistere come individui e come persone che appartengono a società.

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