DA FANO A ERICEIRA… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa quarantatreesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Michele Ferri, che nel 2017 si è trasferito in Portogallo.

Ciao Michele, quale molla ti ha portato lontano dall’Italia?
<A spingermi all’estero sicuramente è stata la mia passione per il surf. Possiamo girarci intorno e aggiungere tante altre piccole cose, tipo opportunità di lavoro, libertà, ricerca di avventure, ma quelle sono le scuse che da ragazzo raccontavo a casa (ndr risata). Alla fine, la chiave di tutto è la voglia di poter praticare al meglio la mia passione>.
Dove stai di preciso e quali sono le sue peculiarità?
<Al momento vivo in Portogallo, ad Ericeira, da 4 anni e mezzo, ma in precedenza sono stato in Australia dal 2011 al 2017. In entrambi i casi ho passato un piccolo periodo nella nelle grandi città, Sydney da una parte e Lisbona dall’altra, per poi spostarmi in situazioni meno frenetiche. Byron in Australia ed Ericeira in Portogallo sono dei borghi marinari, incentrati su surf (guarda un po’) e turismo, dove si respira un’aria giovanile e multietnica>.
Qual è la tua professione?
<All’estero, un po’ per problemi iniziali con la lingua ed un po’ per aver tempo per il mare, mi sono inserito nella ristorazione e pian piano ho fatto la mia strada. Attualmente ho 3 ristoranti, inoltre collaboro con mia moglie in un business di fotografia. E’ per questo motivo che di recente siamo andati in Brasile per alcuni shooting fotografici. A proposito, approfitto, andate a mettere qualche LIKE sull’account @renatatognoli_ di Instagram! (ndr risata)>.
Cosa ti manca di qui?
<Di Fano chiaramente mi mancano gli amici di sempre, la famiglia, quelle piccole tradizioni che da giovani magari si snobbano un po’ ma che col passare degli anni si iniziano ad apprezzare. Per esempio, quando tornavo in vacanza dall’Australia la cosa che mi colpiva di più era il suono delle campane (che là non esistono); adesso magari son le passeggiate in bicicletta, ed il fatto che capisco tutti i dialoghi senza dovermi sforzare. Senza dimenticare poi la moretta fanese e lo squacquerone di Bilancioni… ma che te lo dico a fare! (ndr risata)>.

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Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?

<Ovviamente sì. All’estero sei solo e, al massimo, c’è qualche conoscente che può giusto un po’ aiutarti all’inizio. Insomma: è dura. Per qualsiasi cosa devi sbatterti, dal lavoro al semplice far la spesa tutto diventa una mission. Ecco perché mi fa un che sentirmi dire: “che fortuna che hai a vivere all’estero!”>.
C’è qualcosa che porteresti a Fano?
<A Fano mi piacerebbe portare un po’ l’ambiente lavorativo australiano, dove vige un sistema meritocratico e non di raccomandazioni. Però esporterei il nostro modello scolastico, perché per quanto noi ci lamentiamo a livello culturale agli stranieri i dén de bèl!>.
Ad un portoghese quali luoghi consiglieresti di visitare nella nostra città?
<Un portoghese lo porterei sicuramente a vedere il nostro Carnevale e la Fano dei Cesari, che penso dovrebbero essere pubblicizzati di più perché son veramente unici. Quando parlo all’estero del “getto” di viale Gramsci e della “corsa delle bighe” al Pincio, manco ci credono!>.
Quali sono invece i tuoi posti preferiti in Portogallo?
<Ericeira è spettacolare, ma vado tantissimo anche a Lisbona per mangiare e scoprire ogni volta un nuovo angolo. In più adoro l’Alentejo, a sud del Paese, che è rimasto intatto e paesaggisticamente è 

meraviglioso>.

 

Che piatti tipici faresti provare ad un fanese?

<Piatti tipici portoghesi… mmm… onestamente niente di speciale. Non diteglielo però, perché si offendono! (ndr risata). Meglio virare sui vini, oltre ai vari Porto e Madeira stanno crescendo parecchio anche sui tradizionali. E, che non me ne voglia il mio amico Albi Guerrieri, sul rapporto qualità-prezzo sono davvero molto competitivi>.

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