DA FANO A LAS ROZAS… AMICI SENZA FRONTIERE

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa quarantasettesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Paolo Ferraro, che dal 2014 si è trasferito in Spagna.

Ciao Paolo, quale molla ti ha portato lontano dall’Italia e qual è la tua professione?

<Principalmente una questione di cuore. Mia moglie, con la quale all’epoca ero ancora fidanzato, è infatti spagnola. Valutando assieme le possibili alternative, abbiamo ritenuto che sarebbe stato più facile per me trasferirmi date le opportunità di lavoro che Madrid offriva. Io tra l’altro vivevo a Milano da otto anni e avevo voglia di cambiare aria. Una volta in Spagna ho lavorato per sette anni in Vrbo, il portale di affitto di case vacanze. Da qualche mese sono invece passato in Spotahome, una startup spagnola che vuole reinventare il settore delle locazioni per soggiorni di medio e lungo periodo, dove sono Senior Marketing Manager>.

Dove stai di preciso e quali sono le sue peculiarità?

<Da otto anni vivo a Las Rozas, una città a 16 km da Madrid. Nella capitale nell’ultimo decennio vi è la tendenza a spostarsi fuori dalla città, per avere una qualità di vita migliore con meno traffico, più verde, tutto ad un passo dalla famosa sierra madrileña. Madrid rimane comunque facilmente raggiungibile per qualsiasi occasione, che sia di lavoro o di svago. A parte questo, Las Rozas è famosa per altri aspetti ben differenti fra di loro. Sta diventando un cluster tecnologico sempre più importante, è un centro di shopping che attrae tantissimi turisti, durante la guerra civile spagnola è stato teatro di aspri combattimenti tra i due fronti in lotta ed ospita i ritiri e gli allenamenti della nazionale di calcio>.

Cosa ti manca di qui?

<In primis, naturalmente, la famiglia e gli amici di una vita. La relativa vicinanza permette di abbracciarsi abbastanza spesso, anche se non come uno vorrebbe. Le passeggiate, i tramonti, le cena vista mare ed i bagni con le onde nelle lunghe estati fanesi. E poter scorrazzare in bici praticamente ovunque, mentre qui le distanze non lo consentono. Alla fine sono valori aggiunti che uno apprezza specialmente quando sei lontano, tipico no?>.

Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?

<In verità no, Italia e Spagna sono Paesi molto simili per cultura e stile di vita e poi gli spagnoli apprezzano tantissimo noi italiani. Semmai mi sono dovuto abituare, ma facilmente, a delle piccole cose. Come le giornate interminabili giornate d’estate, col tramonto che arriva attorno alle 22 e di conseguenza si cena tardi>.

C’è qualcosa che porteresti a Fano?

<Vediamo… Il pádel! Ah no quello è già arrivato! (ndr risata). Però, quando tre anni fa raccontavo ai miei amici fanesi dei tornei di pádel qui a Madrid, loro non avevano la minima idea di cosa stessi parlando. Scherzi a parte, direi che il rispetto per i beni ed i servizi pubblici è generalmente maggiore e questo mi piacerebbe riscontrarlo a Fano come più in generale in Italia. Inoltre, molte imprese da queste parti durante l’estate fanno la giornata intensiva con orari 8-15. Così ti puoi godere tutto il pomeriggio, che non è male>.

Ad uno spagnolo quali luoghi consiglieresti di visitare nella nostra città?

<Viste le dimensioni e ciò che può offrire grazie alla sua millenaria storia: Fano è da visitare tutta! Se dovessi scegliere qualche meta o appuntamento assolutamente da non perdere, suggerirei la Fano romana, il porto, il Carnevale, il lungomare, il Teatro della Fortuna>.

Quali sono invece i tuoi posti preferiti a Madrid ed in Spagna?

<I parchi ed i mercati di Madrid sono luoghi ed esperienze imperdibili, perché è bello “perdersi” ed ogni volta scoprirne di nuovi. Tra i parchi una menzione speciale la spenderei per il Capricho, mentre per i mercati il moderno Mercado de Platea. E poi le terrazze con vista su Madrid, ed il Círculo de Bellas Artes ne ospita una con una visuale mozzafiato sulla Gran Via. Per rilassarmi mi piace anche passeggiare per il Barrio de Las Letras. Quanto al resto della Spagna, ho nel cuore Bilbao e Noja. Bilbao è una bella città moderna, però sempre legata alle sue radici basche. È la città di mia moglie, ci siamo sposati lì ed ogni tanto ci facciamo una capatina. Noja è un villaggio della costa, vicino a Santander, dove ci rifugiamo per sfuggire all’afa di Madrid. Stupenda, ma che fredda l’acqua del Mar Cantabrico!>.

Che piatti tipici faresti provare ad un fanese?

<Il classico dei classici è il cocido madrileño, ovvero uno stufato composto da ceci, carne, insaccati e verdure, ma personalmente non è di mio gusto. Allora andrei con jamón, il rinomatissimo prosciutto spagnolo, che è davvero incredibile come si dice. Aggiungerei inoltre panino con calamari, huevos rotos con patate, tortilla (senza cipolla, eh!), crocchette. E per iniziare alla grande la giornata: churros con cioccolata>.

 

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