DA FANO A NYACK… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa trentanovesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Stefano Sordini, che dal 2012 si è accasato a Nyack nei pressi di New York negli USA.

Ciao Stefano, cosa ti ha spinto all’estero?

<Sicuramente il motivo principale è stato quello della grossa crisi economica che c’è stata nel 2011/2012 in Italia, di lì è nata l’idea di un possibile trasferimento negli USA per conquistare una maggiore sicurezza lavorativa e stabilità economica. Poi il fatto che fossi già sposato con una ragazza americana ne ha indubbiamente facilitato la concretizzazione>.

Dove vivete di preciso?

<Viviamo nello Stato di New York, più precisamente nella cittadina di Nyack. Stiamo in una zona residenziale tranquilla, adatta a crescere una famiglia. Manhattan è solo ad una trentina di chilometri, ma con il traffico si possono tradurre anche in un’ora e mezza di macchina!>.

Qual è la tua professione?

<Opero nel settore vini e liquori, lavorando a stretto contatto con distributori, importatori e fornitori. Ho anche esperienza nell’organizzazione di eventi, per la promozione dei marchi>.

Cosa ti manca di Fano?

<Dunque… da dove devo iniziare? La spiaggia, il sole, la mia famiglia, gli amici, gli aperitivi, le passeggiate a piedi e in bicicletta. Per non parlare del cibo: il gelato, la pizza, la piada, lo squacquerone, gli spaghetti allo scoglio, i scotadìt, le nochi, le puras. E l’elenco sarebbe ancora lungo (ndr risata). Devo dire però che, per necessità, ho imparato a cucinare diverse cose qui. Persino la pasta fresca, oltre alla pizza ed alla piadina>.

Quali sono state le difficoltà di ambientamento?

 

<Onestamente, non ho incontrato grandi difficoltà di ambientamento. Forse l’aspetto più ostico è stato adattarsi ai tempi più veloci e serrati, tanto nel mondo del lavoro quanto tra amici e parenti. Qua si va sempre di corsa!>.

C’è qualcosa che porteresti a Fano dagli Stati Uniti?

<Direi proprio di sì: la mentalità aperta, l’inclusione sociale e l’efficienza>.

Ad un americano quali luoghi consiglieresti di visitare nella nostra città?

<Intanto penso che ad un americano possa piacere un sacco Fano, che offre degli scorci molto suggestivi. Io lo porterei a vedere il Pincio per respirare l’atmosfera dell’antica Roma, a visitare la Fano sotterranea col suo fascino e mistero. Poi le spiagge, la passeggiata del Lisippo, il centro storico nei giorni di mercato e, d’estate, sarebbe d’obbligo una bella pizza al Florida>.

Quali sono invece i tuoi preferiti là?

<Senza esitazioni ti rispondo New York City, anche se potrà risultare scontato. Nonostante sia qui da quasi dieci anni ancora ogni volta che ci vado riesce ad emozionarmi, non si finisce mai di scoprirla nelle sue innumerevoli sfaccettature. Dove ti giri c’è qualcosa che, di certo, non ti lascia indifferente>.

Com’è la situazione Covid attuale?

<I casi sono in forte calo, un trend dovuto alla massiccia campagna di vaccinazione che è stata portata avanti negli USA. In questo momento si stanno somministrando i cosiddetti Booster, ovvero le terze dosi, che ho avuto anche io qualche giorno fa. Credo e spero che con l’inizio del nuovo anno ci metteremo finalmente alle spalle questo bruttissimo periodo della nostra esistenza causato dal Covid, inoltre con la riapertura della frontiera USA dell’8 novembre dovremmo tornare alla normalità sotto ogni punto di vista>.

 

 

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