DA FANO A PRAGA… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa trentatreesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Lorenzo Bolognini, trasferitosi dal 2006 in Repubblica Ceca.

Ciao Lorenzo, quale molla ti ha spinto lontano dall’Italia?

<Sono partito da Fano nel 2003, direzione Londra, inizialmente per la curiosità di fare un’esperienza professionale all’estero. Pensavo che sarei rimasto fuori dall’Italia per un paio d’anni, invece ne sono passati già 18. Dopo Londra sono stato circa 3 anni a Dublino e sono rientrato per qualche mese in Italia, per poi ripartire nuovamente>.

Dove vivi di preciso e da quanto tempo?

<Di ritorno in Italia dalla parentesi dublinese ricevetti due offerte di lavoro: una da Roma e l’altra da Praga. Mi consultai con un mio amico che aveva fatto l’Erasmus in Polonia e che quindi per me era una specie di Demetrio Volcic, lo storico corrispondente della RAI da Mosca. Mi disse che mi sarei stancato presto dell’Est Europa per via del cibo, perché “lì mangiano solo zuppe”. Gli diedi retta e accettai l’offerta dell’azienda di Roma, salvo poi cambiare idea abbastanza in fretta e arrivare a Praga nella caldissima estate del 2006>.

Qual è la tua attuale professione?

<Lavoro nel digitale da ancora prima di laurearmi e cominciai a realizzare siti web nel 1998. Ora aiuto le aziende nei loro progetti di lead generation tramite campagne di marketing mirate. Dal 2021 c’è stata una forte accelerazione su questo tipo di progetti>.

Cosa ti manca di Fano?

<La mia famiglia è sempre il primo pensiero e credo che stare via da Fano ci abbia, paradossalmente, avvicinato. Mi mancano gli amici con cui sono cresciuto e, se mi è concesso un viaggio nel tempo, la spensieratezza degli anni delle superiori quando Fano era tutto il nostro mondo>.

Hai trovato delle difficoltà iniziali di inserimento?

<Non ho avuto grandi difficoltà ad inserirmi a Praga. Il mio primo lavoro qui fu per una grande azienda americana, dove avevo colleghi da tutto il mondo. Il mio periodo a Londra e Dublino mi aveva già dato modo di confrontarmi con persone di tutte le nazionalità e fu facile fare amicizia con altri colleghi intorno a una birra, guardando i mondiali di calcio del 2006 da uno dei tanti megaschermi nei parchi di Praga>.

Dalla Repubblica Ceca c’è qualcosa che porteresti a Fano?

<Lo stinco di maiale servito anche ad agosto! Scherzo! (ndr risata). A Fano non manca (quasi) niente e forse, con tutti i birrifici artigianali, non abbiamo più neanche bisogno della seppure ottima birra ceca. Forse però importerei un approccio più sperimentale riguardo al cibo: Praga è una città ricca di contaminazioni culinarie e aprono sempre nuovi ristoranti. Ultimamente da queste parti vanno molto le paninerie vietnamite, tipo banh-mi-ba a Stare Mesto, ed altri ristoranti asian-fusion. Il mio ristorante preferito è però un ristorante di carne gestito da un ragazzo di Bologna, campione di barbecue, che usa carni speciali frollate anche per mesi. Ecco, le bistecche di carne frollata a Fano non le ho ancora viste>.

Ad un ceco quali luoghi consiglieresti di visitare nella nostra città?

<Fano è magica: quando sono in città mi piace guidare di notte davanti al Pincio e vedere l’Arco d’Augusto e Porta Maggiore illuminati. Di giorno mi piace passare davanti al lungomare dalla pista dei go-kart e poi camminare sulla passeggiata del Lisippo. I cechi sono un popolo molto sportivo, perciò gli suggerirei di prendere la bicicletta e girare le colline intorno a Fano e andarsi a fare una corsetta o una pattinata alla pista Zengarini e circuito Marconi poco prima del tramonto>.

Quali sono invece i tuoi posti preferiti là a Praga ed in Repubblica Ceca in generale?

<I parchi di Praga sono i miei posti preferiti. Ho la fortuna di abitare vicino a due dei più grandi ed ogni giorno esco a fare una passeggiata o una corsetta al Letna, che offre splendide viste sul centro storico e sulla Moldava, il fiume che attraversa la città. Un altro dei miei posti preferiti è la Montagna Bianca, luogo della famosa battaglia della Guerra dei Trent’anni; proprio su quella collina c’è il parco di Hvezda, in fondo al quale sorge una villa rinascimentale a forma di stella>.

Com’è oggi la situazione Covid?

<La Repubblica Ceca resta uno dei Paesi con la più alta mortalità in rapporto alla popolazione. Al momento la situazione sembra in timido miglioramento, ma ancora non c’è progresso sostanziale nella campagna di vaccinazioni. Tutta l’emergenza COVID, a partire dall’inizio della pandemia, è stata presa sottogamba e molto mal gestita dal governo Babis>.

 

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