DA FANO A WESTON… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa quarantottesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Arturo Busca, che dal 2006 si è trasferito negli USA.

Ciao Arturo, come mai hai lasciato l’Italia e qual è la tua professione?

<Dopo la laurea sono entrato in Renco SpA di Pesaro come amministrativo nella nuova filiale di Astana, quella che poi divenne la nuova capitale del Kazakistan. Cercavo un lavoro, ed in quel preciso momento c’era quello disponibile. Sono rimasto lì tre anni, in quella che è la seconda capitale più fredda del mondo dietro ad Ulan Bator in Mongolia e per un solo grado di temperatura. Oggi, a distanza di due decenni, sono in un ambiente totalmente diverso. Mi trovo infatti a sud della Florida, dove ricopro il ruolo di Regional Customer Manager per il continente americano per un noto produttore di computer del settore Technology di DHL. DHL l’ho conosciuta durante un Master in Business Administration a Manchester in UK, ed una volta assunto dopo aver fatto un progetto da studente mi hanno mandato nel 2002 a Bruxelles, nel 2004 a Londra e nel 2006 in Florida. Gli USA oramai li chiamiamo casa, visto che due dei tre miei figli sono nati là e siamo cittadini americani dal 2015>.

Dove stai di preciso e quali sono le sue peculiarità?

<Vivo in una città simile a Fano in quanto ad abitanti, che si chiama Weston ed è a circa mezzora a nord-ovest di Miami. Ci siamo trasferiti in Florida nel 2006, proprio quando Weston ha festeggiato i suoi primi dieci anni di storia. E’ stata difatti fondata nel 1996 in una zona occupata dalle Everglades, ovvero il famoso Parco Nazionale paludoso. E’ modernissima, pensata prima sulla carta e poi costruita secondo i migliori standard abitativi, che gli americani abbreviano con PUD: Planned Urban Development>.

Cosa ti manca di Fano?

<Mi mancano gli amici e quel vivere “alla fanese” che è irripetibile altrove: vedi sorseggiare una moretta alle 2:30!>

C’è qualcosa che porteresti qui dagli USA?

<Negli USA la vita è semplificata. La mentalità anglosassone è molto lontana da quella italiana. Tutto si fa per telefono o via internet. Di tasse si paga pochissimo. La classe politica è assai cauta nel prendere provvedimenti drastici per la popolazione e l’epidemia per Covid è stata vissuta in modo totalmente opposto a quella italiana, giusto per fare un esempio. Porterei insomma tante cose, purtroppo però resterebbe tutto in teoria perché implicherebbero un cambiamento culturale che non può esserci in quanto gli italiani per mentalità sono profondamente diversi dagli americani. Con questo non voglio dire che negli USA siano solo rose e fiori, i problemi di là sono ben noti>.

Secondo te ad un americano quali luoghi piacerebbe visitare nella nostra città e come lo si potrebbe attirare?

<Premettendo che ogni americano è incantato da qualsiasi cosa italiana, Fano coi suoi monumenti, i resti romani ed il suo patrimonio storico sotterraneo ne ha a sufficienza per lasciare tutti a bocca aperta. Il difficile è attirarlo a Fano, ma io direi nelle Marche in generale. Quando un americano guarda all’Italia come meta da visitare, non essendoci mai stato, il primo pensiero va a Roma, Firenze, Venezia e la costa Amalfitana. E, aggiungerei, è anche comprensibile. Siccome le Marche sono fuori da questa direttrice e non abbiamo una località che per fama può competere con le quattro sopraccitate, dovremmo sperare di rientrare in un secondo o terzo viaggio nel nostro Paese. Per riuscirci bisognerebbe però fare squadra con le altre realtà marchigiane, proponendo percorsi itineranti a base di storia, cultura ed enogastronomia. Il tutto partendo dal presupposto che il turista USA deve avere per forza alcuni elementi irrinunciabili, soprattutto per l’estate: aria condizionata negli autobus, hotel e ristoranti. Io ho tanti colleghi da tutto il mondo, essendo DHL una delle società più ramificate. Uno di Seattle, ben più senior di me, sempre con la valigia in mano ed abituato a standard altissimi, una volta mi scrisse raccontandomi che con la moglie aveva fatto una vacanza ad Apecchio in un agriturismo. Ebbene, mi disse che quella fu la più bella fatta nella loro vita e che sarebbero tornati. Per lui Apecchio ha battuto Sydney, Singapore, Rio de Janeiro, San Francisco, Tokyo, San Diego… E se Apecchio ha avuto un simile successo, secondo me Fano non è da meno!>

Quali sono invece i tuoi posti preferiti là?

<Il mio preferito per vivere è Weston. Anche se a pochi chilometri abbiamo Miami Beach o Fort Lauderdale, luoghi che il mondo sogna di visitare, non vorrei mai starci in pianta stabile. Troppa gente e troppo traffico, troppo costosi per quello che offrono. Da visitare come turista, invece, direi che gli USA ne hanno per tutti i gusti. Dalle metropoli, da New York a San Francisco passando per Chicago, ai grandi parchi. Ci metterei però anche le Florida Keys, meraviglioso arcipelago di circa 1700 isole. Nel mio caso sono ad appena un’ora e mezza in macchina, almeno Key Largo, e guidare fino a Key West è davvero un’esperienza unica>.

Che piatti tipici faresti provare ad un fanese?

<Direi che i bocconcini di alligatore non sono male, ma glielo spiegherei solo dopo averli mangiati (ndr risata). Il Sud della Florida ha inoltre tanti locali tipici dell’America Latina, sicché la scelta sarebbe piuttosto ampia. Magari anche del Ceviche Peruviano, secondo me sarebbe apprezzato da tanti fanesi. La ricetta? Si fa con pesce fresco, ajì limo, peperoncino, lime, cipolla, coriandolo, peperone, brodo di pesce e sale e viene accompagnato di solito con patata americana, mais bollito ed alghe marine o lattuga>.

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