DA FANO AD HANG CHAT… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa ventesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Massimo Gattoni, da diversi anni trasferitosi ad Hang Chat in Thailandia.

Massimo come ci sei finito nella “Terra del Sorriso”?

<Da giovane ero imbarcato nelle navi di Montanari, fidanzato con una ragazza svizzera che ho poi sposato e con la quale ho anche avuto due figli. Dopo il matrimonio cercai altro ad Arbon in Svizzera, dove vivevamo, facendo carriera come meccanico specializzato di motori alla celebre Saurer. Nel frattempo studiavo anche da micologo, ed ottenni il diploma da controllore ufficiale di funghi per tutto il territorio elvetico. Successivamente io e mia moglie divorziammo, ma proprio tramite i controlli micologici incontrai quella che tuttora è la mia consorte. Lei è thailandese e, quando l’azienda in cui lavoravo chiuse nel 2007, decidemmo di trasferirci nel suo Paese>.

Cosa ti manca di Fano?

<Qualche volta un po’ tutto, perché anche se sono via da tanto tempo… ij so fanes dala punta di capei al pulicion di pied… so nat al Santa Croc… e anca se veng ogni tant c’ho la chesa ala Gimarra… Puoi girare il mondo in lungo e in largo, ma Fano sarà sempre nel mio cuore>.

Quante volte all’anno ritorni?

<Finora tutti gli anni>.

Come ti trovi da quelle parti?

<Mi trovo meravigliosamente>.

Quali sono le maggiori differenze di stile di vita e le difficoltà incontrate inizialmente?

<Per me la lingua. Mi è troppo difficile, sarà perché sono vecchio! (ndr gran risata)>.

Della Thailandia c’è qualcosa che porteresti a Fano?

<Dalla Thailandia porterei indubbiamente l’educazione ed il rispetto verso il prossimo, uno dei tratti principali di questa meravigliosa gente>.

Ad un thailandese quali luoghi consiglieresti di visitare nella nostra città?

<Naturalmente tutta la mia Bella Fano. Il porto e i vicoli con le casette dei pescatori, il centro storico col suo fascino senza tempo, le colline vicine>.

Quali sono invece i tuoi luoghi preferiti là?

<Io sto ad Hang Chat, nella provincia di Lampang nel nord del Paese. Questa zona è stupenda, coi suoi templi buddisti,  le montagne con le loro tante etnie, le escursioni nelle giungle di bamboo. E poi c’è la Thailandia con le sue fantastiche spiagge, le isole da sogno ed il mangiare buonissimo anche se in certi casi piccante>.

Qual è la tua giornata tipo da pensionato?

<Semplice: colazione presto al mattino, poi per la maggior parte la passo nel giardino davanti a casa tra alberi di cocco, fiori e tanto verde. Coltivo anche diverse verdure, in più ho una cinquantina di alberi di frutta esotica. E se me vua ni a truvà… Max sia sempr el benvenut!>.

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