DA FANO AL SUD EST ASIATICO… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa sessantanovesima puntata  abbiamo il piacere di ospitare Stefania Pirani, che dal 2014 vive nel Sud-Est Asiatico.

Ciao Stefania, come mai ti sei trasferita all’estero e qual è la tua attività?

<La mia insegnante di contabilità, la professoressa Angeletti, a volte durante le lezioni in classe raccontava dei suoi viaggi all’estero. Un giorno mi chiese: “Pirani, tu vuoi passare la vita alla Trave?”. Un piccolo seme era stato depositato dentro di me, probabilmente trovando un terreno fertile, perché, da dopo le Superiori, non mi sono più fermata. Ho viaggiato un sacco e per farlo ho studiato e lavorato sodo. Ho passato gli ultimi vent’anni in posti incredibili, soprattutto in Asia, svolgendo lavori stupendi inerenti la gestione dei fondi di finanziamento e lo sviluppo di programmi per la cooperazione internazionale. Non mi sono trasferita all’estero solo per la carriera o per seguire una professione, anche se è vero che non avrei mai potuto fare lo stesso lavoro né a Fano né altrove in Italia: è stato e lo è tuttora per un desiderio di avventura e di vedere cosa c’è al di là>.

Dove stai di preciso e quali sono le sue particolarità?

<Da dieci anni vivo e lavoro nel Sud-Est Asiatico ed ho trascorso tanto tempo in Thailandia e Cambogia, che adoro! L’Asia ha qualcosa di magico: saranno i buddisti con le loro tuniche arancioni che camminano scalzi, sarà l’odore dell’incenso accesso nei templi o del loro riso. C’è un inebriante profumo nell’aria che mi fa commuovere ogni volta che lo sento, scendendo dall’aereo o quando smette di piovere dopo che è passato un monsone rilasciando a terra quell’essenza di umidità dolciastra>.

Cosa ti manca di Fano?

<Le persone, i miei genitori, mio fratello, i miei amici. Viaggiare e vivere all’estero ha un prezzo, ed il conto si presenta nel momento in cui appunto ti mancano le persone care e che rappresentano le tue radici. In compenso, stando fuori hai la possibilità di fare le più svariate conoscenze e questo ti dà un arricchimento culturale e sociale assai piacevole>.

Hai avuto problemi di ambientamento e se sì quali?

<Non ho mai avuto problemi, anzi, i cambiamenti e l’adattarsi sono gli aspetti che più mi piacciono del viaggiare e vivere all’estero. Alcune volte diciamo però che avverto la mancanza di una casa fissa, oltre ad aver traslocato in una ventina di appartamenti nel corso degli anni non ho mai potuto accumulare nulla abituandomi a farmi bastare una valigia di vestiti e poco altro. Ecco, sarà l’età che avanza, ma ora tutto ciò mi ha un po’ stancata!>.

C’è qualcosa che porteresti dal Sud-Est Asiatico?

<La natura delle isole tropicali! Qui c’è ancora una natura selvaggia, per me una delle cose più gratificanti che esistono sulla terra! Il timore è che, purtroppo, anche da queste parti durerà ancora per poco>.

Quali posti di Fano pensi possano affascinare un thailandese o un cambogiano?

<Sicuramente il centro, con le sue vie e vicoli, chiese e palazzi antichi. Più in generale il nostro patrimonio storico, decisamente differente dal loro>.

Quali sono invece i tuoi luoghi preferiti là?

<Ce ne sono molti. Indubbiamente uno è Siem Reap in Cambogia, dove si possono visitare gli straordinari resti dei templi di Angkor inghiottiti dalla giungla. Le isole thailandesi, che offrono uno spettacolo meraviglioso dal punto di vista naturalistico. E aggiungerei Luang Prabang in Laos, che emana un grande fascino mistico>.

Che piatti tipici locali faresti provare ad un fanese?

<Gli proporrei il pesce alla griglia in crosta di sale con l’aggiunta di citronella, che nel Sud-Est Asiatico viene usata in parecchi piatti, sorseggiando ovviamente una rinfrescante birra locale>.

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