DISFATTA ALMA A LEGNAGO

LEGNAGO-ALMA JUVENTUS FANO 3-0

LEGNAGO (4-3-2-1): Pizzignacco, Zanoli, Bondioli, Perna (28’st Pellizzari), Girgi; Giacobbe (20’st Laurenti), Lovisa, Bulevardi; Chakir (20’st Antonelli), Lazarevic (1’st Morselli), Buric (11’st Grandolfo). A disp.: Corvi, Pavoni, Ricciardi, Stefanelli, Yabre, Rolfini, Ruggero, Mazzali. All.: Colella.

ALMA JUVENTUS FANO (3-5-2): Viscovo; Cason, Brero (35’pt Nepi), Bruno; Rodio, Scimia (35’pt Marino), Gentile (11’st Flores), Carpani, Monti; Ferrara (1’st Paolini), Barbuti (17’st Sarli). A disp.: Meli, Cargnelutti, Mainardi, Martella, Busini, Bernardini. All.: Destro.

ARBITRO: Vergaro di Bari.

RETI: 9’pt Bondioli (L), 27’pt Chakir (L), 33’pt Lazarevic (L).

NOTE: ammoniti Scimia, Brero, Bruno, Carpani, Antonelli; angoli 4-3; recupero 1’+3’.

Un’Alma molle e scarica cede di schianto sul campo del Legnago Salus, perdendo malamente il duello diretto in terra veneta e complicando terribilmente la propria risalita dagli inferi nonostante gli altri risultati favorevoli. La sconfitta è di quelle mortificanti, non giustificabile solo con la pesante assenza di Amadio ed un tour de force che mercoledì prossimo continuerà con la sfida del “Mancini” con un rigenerato Arezzo. Per la quinta fatica in due settimane Destro può tornare ad avvalersi di Brero, che di rientro dalla squalifica viene schierato al centro della ripristinata difesa a tre. Nel terzetto arretrato ritrova spazio anche Cason, tenuto a riposo precauzionale nelle ultime due per un problema muscolare. In mediana manca per la prima volta in stagione il faro Amadio, recidivo in ammonizione ed avvicendato da Scimia, mentre Paolini e Nepi escono dall’undici titolare per scelta del tecnico. Gli vengono preferiti Monti e Ferrara, l’uno chiamato a battere la fascia sinistra e l’altro ad affiancare Barbuti. Gli altri indisponibili sono i soliti Urso e Valeau, più Montero per una botta alla caviglia rimediata in allenamento. Per il suo esordio sulla panchina biancazzurra, preparato senza l’intralcio dell’infrasettimanale, Colella stravolge invece l’assetto rispetto al 5-1 subito col Matelica e costato l’esonero al suo predecessore. Una rivoluzione che, animata dalla smania di riscossa dei padroni di casa, si esplicita nell’avvio sprint dei suoi. Al 5’ c’è già lavoro per Viscovo, che devia in angolo il tiro dal limite di Bulevardi. Il Legnago preme ed al 9’ colleziona un secondo corner, sugli sviluppi del quale, complice un rimpallo favorevole, Bondioli piazza il guizzo che rompe il ghiaccio. I fanesi provano a reagire, ma il loro sforzo non produce che azioni confuse che non impensieriscono minimamente i legnaghesi. Sono anzi loro ad affondare di nuovo la lama, al 27’ con una ficcante ripartenza che Chakir traduce nel raddoppio sull’assist del velocissimo Lazarevic. L’Alma sbanda vistosamente, cadendo ancora al 33’ sulla conclusione al volo di Lazarevic sul cross di Giacobbe dopo un pallone regalato in uscita da Monti. Destro cerca di raddrizzare la baracca con due cambi al 35’, virando sul 4-3-3 con l’ingresso di Marino e Nepi. La ripresa è però quasi pro forma, scorrendo via anonima sino al 36’. Solo ora si registra la prima vera palla-gol per i granata, con Pizzignacco che miracoleggia sull’incornata sotto misura di Flores ispirata da Monti ed una successiva mischia dalla quale il Legnago esce indenne blindando anche il punteggio.

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