DONNY McCASLIN, INNOVATORE DEL JAZZ CONTEMPORANEO, A FANO JAZZ BY THE SEA

Dopo quello di Stanley Clarke la XXXI edizione di Fano Jazz By The Sea saluta anche il ritorno di Donny McCaslin, uno dei più affermati sassofonisti del jazz contemporaneo: giovedì 27 luglio il musicista americano, assurto a notorietà planetaria dopo la sua collaborazione con il David Bowie di Blackstar, salirà sul palcoscenico della Rocca Malatestiana (ore 21.30) insieme ai componenti del suo quartetto, il tastierista Jason Lindner, il bassista Tim Lefebvre e il batterista Nate Wood.

Nell’arco della stessa giornata il Festival ha in serbo altri appuntamenti, ad iniziare dai due previsti alla Pinacoteca San Domenico: alle 17.40, con il secondo degli incontri organizzati in collaborazione con Fano Unimar, con Carlo Cerrano che parlerà di crisi climatica, ambiente marino e migrazioni; alle 18.30, per la sezione Exodus, con il sassofonista Dario Cecchini. Al Jazz Village, invece sono in scaletta il gruppo del bassista Michelangelo Scandroglio (ore 19.45) e 505 FT. Leonie.

Donny McCaslin (foto Mirko Silvestrini)

Già ospite di Fano Jazz By The Sea nel 2019, Donny McCaslin è da decenni, al di là della partnership con David Bowie, una delle figure più innovative del jazz contemporaneo, uno di quegli artisti fuori dal comune che non badano alle mode del momento ma che perseguono una direzione precisa, personale e originale. Diversi album a suo nome e molteplici collaborazioni – fra cui quella con l’arrangiatrice e compositrice Maria Schneider, che favorì l’incontro con Bowie – lo hanno reso un attore chiave nella scena downtown di New York. Anche i componenti del quartetto del sassofonista sono autorevoli protagonisti di un jazz fuori dagli schemi: il tastierista Jason Lindner è leader di propri gruppi ed è stato anche lui coinvolto nelle session di Blackstar; il bassista Tim Lefebvre vanta variegate collaborazioni con Uri Caine, Elvis Costello, Black Crowes, Mark Giuliana e molti altri; il batterista Nate Wood è uno dei membri fondatori dei Kneebody e ha collaborato con un vasto range di artisti che include Dave Grohl, Brian May dei Queen, Chaka Khan, Wayne Krantz, Tigran Hamasyan e Sting. Il quartetto di Donny McCaslin ha da pochissime settimane pubblicato un nuovo album, I Want More, che sarà al centro del concerto fanese.

Dario Cecchini (foto Federico Ficarra)

Dario Cecchini è la mente e l’anima dei Funk Off, la formidabile marching band ormai nota praticamente a livello internazionale. Il suo concerto in solo è nato da un’idea di Pino Minafra, che l’ha voluto presentare in prima assoluta al Talos Festival 2017 di Ruvo. Negli anni il sassofonista toscano ci ha lavorato molto, facendo delle prove nella Chiesa di Sant’Andrea a Rovigo e nella chiesa di San Giovanni Battista a Vicchio, paese in cui Dario Cecchini vive. Inoltre ha sviluppato appositamente un repertorio originale sia per quanto riguarda le ampie parti improvvisate, sia inserendo alcuni brani jazz e non. Ogni concerto è particolare: i brani, la durata delle improvvisazioni, i timbri, le dinamiche, tutto è relazionato al suono del luogo in cui si svolge. I riverberi naturali hanno un ruolo determinante e lo è anche il rapporto che si crea con il pubblico. In realtà, più che un solo concert si può parlare di una sorta di concerto “in tre”.

Michelangelo Scandroglio, appena ventenne, è già considerato una delle più importanti promesse del jazz italiano. Groove, hip hop, jazz sono solo alcune delle matrici sonore esplorate dal suo gruppo, costituito da musicisti che, in continua ricerca di uno spazio sonoro che trascenda il genere musicale, cercano di oltrepassare barriere di ogni sorta. Il pianista Rupert Cox è ormai un punto di riferimento per le nuove correnti jazz londinesi. Luiz Vinoza e Luca Zennaro, rispettivamente batterista e chitarrista, si sono recentemente creati uno spazio di rilievo nella nuova generazione del jazz italiano ed europeo.

(foto copertina: Jimmy Fontaine)

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