ELETTRONICA, INFLUENZE ROCK E MINIMALISMO: GoGo PENGUIN A FANO JAZZ BY THE SEA

Venerdì 29 luglio, è ancora il jazz che viene da Oltre Manica a spiccare nella programmazione giornaliera della XXX edizione di Fano Jazz By The Sea: protagonisti del concerto sul Main Stage della Rocca Malatestiana (ore 21.15) saranno, infatti, i GoGo Penguin, attesissimi dai cultori delle contaminazioni tra jazz ed elettronica. Il trio di Manchester si presenterà nella sua formazione rinnovata con il nuovo batterista Jon Scott accanto al pianista Chris Illingworth e al bassista Nick Blacka.

Nel pomeriggio, per la sezione Exodus – Gli echi della Migrazione, all’Ex Chiesa di San Francesco (ore 18.30; ingresso 2 Euro), si potrà assistere al piano solo di Giovanni Guidi, mentre un’ora dopo al Jazz Village, a ingresso gratuito, sarà la volta dei Blue Moka. Infine, sempre al Village, per Cosmic Journey (ore 23.00) sarà di scena il quartetto del vocalist Fabio Giacalone.

Si segnala, inoltre, che la mattina di sabato 30, presso la Chiesa di Santa Maria del Gonfalone (ore 10), si svolgerà un incontro dal titolo Preservare gli habitat marini di tutto il mondo, al quale prenderanno parte il capitano e CEO Alex Cornelissen e il capitano Peter Hammarstedt fondatori di Sea Shepherd, l’organizzazione che si occupa di proteggere la biodiversità dei mari, e i componenti del gruppo Satoyama. L’incontro è organizzato in collaborazione con il Comune di Fano, Fano Marin Center, Gac Marche Nord, Ministero Politiche Agricole e Forestali e l’associazione Build a Forest.

GoGo Penguin ph: Emily Dennison

I GoGo Penguin iniziano da Fano il tour che li presenta in Italia con il nuovo batterista Jon Scott. Il mix sonoro che ha fatto la fortuna del trio britannico resta tuttavia immutato, con l’elettronica che si unisce a influenze rock e minimaliste, creando una musica sperimentale ma sempre estremamente comunicativa. Nati a Manchester nel 2012, definiti i “Radiohead del British Jazz”, i GoGo Penguin si sono fatti strada con una musica che pulsa e scorre per le piste da ballo, ma anche attraverso l’apertura a mondi interiori meditativi, trasportando l’ascoltatore in nuove dimensioni. Il gruppo inizia la sua carriera con l’album Fanfares del 2012, seguito da v2.0, entrambi per la Godwana Records. Quest’ultimo viene nominato al Mercury Prize come miglior album britannico dell’anno. L’anno successivo i GoGo Penguin firmano un contratto con lo storico marchio Blue Note, per il quale pubblicano nel 2016 Man Made Object.

Due anni dopo arriva A Humdrum Star, album che ancora una volta definisce lo stile del gruppo in cui il jazz rimane l’elemento fondante senza tuttavia rinunciare alla componente di improvvisazione e innovazione. Nel 2019 il gruppo pubblica l’EP Ocean in a Drop, l’anno dopo l’album GoGo Penguin e nel maggio 2021 GGP/RMX, una brillante e vivida riedizione del disco precedente con contributi di rinomati artisti internazionali come Cornelius, 808 State, Portico Quartet e Squarepusher. L’avventura dei GoGo Penguin continua.

Giovanni Guidi ph: Caterina di Perri ECM

 

Giovanni Guidi è di casa a Fano Jazz By The Sea, che egli stesso considera uno dei più bei festival jazz italiani, e ogni volta che vi suona è per presentarsi in una nuova dimensione (lo scorso anno ha proposto sul Main Stage della Rocca il suo riuscitissimo progetto “Ojos De Gato”). Questa è la prima volta che affronta il piano solo e lo fa in un contesto molto particolare, che pone l’accento sul dramma della migrazione, un tema che sta molto a cuore dello stesso pianista umbro, artista sensibile non solo quando siede alla tastiera. “Non c’è giorno della mia vita degli ultimi anni che io non abbia dedicato il mio pensiero ai fratelli e alle sorelle in movimento”, racconta Giovanni Guidi, “E lo confesso: l’ho sempre fatto solo e soltanto per me. Per continuare la mia missione di uomo che cerca e di jazzista che si nutre di ogni incontro possibile. Quest’anno il mio lavoro è inoltre dedicato quasi interamente a Pier Paolo Pasolini, Quel Pasolini che scrisse Profezia. Come sempre, con un evento unico ed irripetibile, come solo a Fano Jazz By The Sea si può fare”.

Blue Moka, ovvero Emiliano Vernizzi al sax, Alberto Gurrisi all’organo, Michele Bianchi alla chitarra e Michele Morari alla batteria, è un “Hammond Quartet” tutto made in Italy che ripercorre le nuove vie del jazz passando dall’hard bop e dal soul-funk per approdare a uno stile personale di grande impatto sonoro. Blues, R&B, elettronica, diventano elementi di una contemporaneità in cui gioiosità comunicativa e un sound ben definito ne rappresentano i tratti distintivi.

Il cantante siciliano Fabio Giacalone si è formato a Boston, studiando al Berklee College of Music dove si è laureato nel 2016. Durante il suo soggiorno americano è entrato in stretto contatto con il neo soul e l’hip hop, generi che, insieme alla tradizione del jazz, lo hanno influenzato profondamente e che ora ripropone in maniera personale con l’ausilio di Tommaso Camarotto alle tastiere, Lillo Dadone al basso e Claudio Lo Russo alla batteria ed elettronica.

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