Fano e Gandia sempre più vicine

Si rinsalda il Patto di Amicizia tra Fano e Gandia, adesso ancora più vicine dopo il viaggio in Spagna di una delegazione istituzionale della nostra città. L’occasione per stringere il legame già esistente fra le due realtà cittadine è stata l’edizione 2018 delle Fallas (l’anno scorso ci fu una prima spedizione fanese contestualmente all’ingresso nel circuito CarnVal Project finanziato dall’Unione Europea), una tradizionale festa della Comunità Valenciana che si tiene ogni anno dal 14 al 19 marzo e che dal 2017 è stata riconosciuta Patrimonio Immateriale dell’Umanità per l’Unesco. All’origine di queste celebrazioni c’è il culto di San Giuseppe, padre di Gesù e patrono dei falegnami. Nel corso dei secoli esse si sono trasformate in un articolato evento che ha diverse affinità col nostro Carnevale, anche se le magnifiche creazioni degli artigiani ed artisti valenciani sono statiche e non in movimento come i nostri carri. Delle vere e proprie opere d’arte che vengono realizzate dalle varie organizzazioni di ciascun quartiere, dove rimangono esposte in attesa del giudizio della giuria del concorso che stabilisce quale sia la più bella e del successivo rogo finale che dalle fiamme risparmia solamente una parte del monumento vincitore per conservarla nel museo fallero. In quei giorni l’intera popolazione è coinvolta nei festeggiamenti, con una larga ed appassionata partecipazione di persone in costume tipico. Splendidi quelli femminili, assai elaborati ed indossati con l’ambizione di piccole e grandi di aggiudicarsi i titoli di madrine. A gennaio da Gandia erano venute a Fano ad assistere alla prima sfilata del Carnevale la sindaca Diana Morant Ripoll, l’assessora Liduvina Gil (che ha attivato proficui contatti con l’Istituto Scolastico Polo 3 per degli scambi scolastici e progetti europei), la tecnica dell’ufficio turismo Olatz Megia e l’addetta alla comunicazione Zoa Sanz. Di qui l’invito rivolto alla presidente dell’Ente Carnevalesca Maria Flora Giammarioli, che accompagnata dall’assessore Caterina Del Bianco ha presenziato ai momenti più importanti della manifestazione venendo accolta ovunque con calore complice pure l’entusiastico resoconto fatto dalla spedizione ufficiale spagnola di ritorno dall’esperienza fanese. Si sono così potuti allacciare rapporti diretti col presidente delle Fallas locali Telmo Gadea e le principali istituzioni cittadine, ponendo le basi per future e proficue collaborazioni. Sempre presenti anche i due promotori del gemellaggio tra Fano e Gandia, Mauro Tallevi e Massimiliano Barbadoro (di Amici senza Frontiere). Prossimo appuntamento a giugno per il Concorso Internazionale della Fideuà, specialità di mare di quella zona, dopo che nello scorso settembre il presidente dell’Associazione Gastronomica Fideuà di Gandia Avelino Alfaro era stato ospite al nostro Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce.

DUE CITTA’ UNITE SOTTO LO STEMMA DEI BORGIA

Fano e Gandia non è solamente Brodetto e Fideuà, Carnevale e Fallas, Papa Clemente VIII ed i Papi Callisto III ed Alessandro VI. Proprio quest’ultimo pontefice spagnolo è il comune denominatore del fil rouge che ci unisce alla capitale della Comarca valenciana della Safor, essendo lui padre sia di Giovanni che di Cesare Borgia. Due fratellastri, l’uno Duca di Gandia e l’altro conquistatore di Fano. Il secondo, conosciuto anche come “Il Valentino” avendo ottenuto dal Re di Francia Luigi XII il Ducato di Valentinois, il 6 maggio 1501 riceve dal padre Papa Alessandro VI il titolo di Vicario Perpetuo della nostra città. La popolazione fanese gli fu particolarmente fedele, così Cesare come riconoscenza per l’alleanza le dona i castelli di Montefelcino, Sant’Ippolito e Montebello e le garantisce una certa autonomia amministrativa oltre che concessioni fiscali e protezioni delle arti. Di questa e di altre leggendarie imprese compiute dal Valentino ha scritto pagine tra le più importanti della sua famosa produzione letteraria Niccolò Machiavelli, che si ispirò alla sua figura nella stesura de “Il Principe”. Si ipotizza altresì che il nome della vicina cittadina di Lucrezia derivi da quello della sua sorellastra, Lucrezia Borgia appunto. Si narra infatti che nel giugno del 1493 nel viaggio da Roma a Pesaro, di cui il suo fresco ed odiato sposo Giovanni Sforza era Signore, fu costretta da un violento temporale a trascorrere la notte in un villaggio situato proprio in quella zona lungo la via Flaminia.

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