GASPARELLI / ARTE CONTEMPORANEA OSPITA ERICH TURRONI

Gasperelli / Arte Contemporanea ospita Erich Turroni dal 19 dicembre al 23 gennaio 2022 apertura domenica 19 ottobre ore 17.30 con introduzione critica di Roberta Bertozzi

da martedì a domenica ore 11.00 / 13.00 e 17.00 / 20.00 info: +39 340 4751641

info@gasparelli.com

Il proprio Ermete Per Erich Turroni scultore e promotore di un disegno aumentato, il corpo e l’identità sono alla base della ricerca artistica, le sue opere in piano sono radiografie dell’essere, quasi a voler cogliere l’essenza dell’individuo, la sua fisiologia interna e il dilatare esteriore in profilo non carnale. L’irregolare Aniceto Del Massa fu ricercatore autodidatta dello spirito, praticò le filosofie orientali e si avvicinò al pensiero pedagogico di Rudolf Steiner, scrisse d’arte e praticò due guerre mondiali fino a Salò. Le sculture, altre al disegno, con protagoniste figure accovacciate, arti e sezioni del corpo, reticolati biomorfi, teste, ci portano al confronto tra lo spazio e l’uomo, tra l’interno e l’esterno. La lettera fu indirizzata a Italo Griselli, per motivo d’auguri ma in intento di plasmare il pensiero, nostro, di condursi nella vita al fianco la morte, nei tratti del ritratto che, lui pure scultore, gli fece. “Oscillo costantemente fra due linguaggi espressivi differenti: la pittura e la scultura, nella pittura mi piace la possibilità di poter lavorare con trasparenze e per sovrapposizioni, creando immagini rarefatte e enigmatiche; nella scultura cerco il rapporto con la materia che utilizzo per realizzarla e le dinamiche che si instaurano con lo spazio, ciò che mi interessa è il segno che manca, il vuoto che sta dentro e attorno”. Scrisse: “studiando Steiner si capisce in primo luogo come effettivamente non si possa procedere nel cammino spirituale che con estrema lentezza e lasciando agire in noi impulsi superiori, è inutile affannarsi; una verità in quanto tale non si rivela finché nel nostro organismo fisico e mentale non sia tutto pronto per riceverla, poiché la verità non è un termine ma un principio, non è un concetto ma una forza che deve agire; e agisce soltanto quando essa può funzionare in un organismo preparato a essere mosso da essa”. Parlando d’altro ed ognuno nelle proprie discipline i due sono destini che convergono negli obbiettivi e non previsti risultati. Nell’uno non avviene sintesi tra visibilità in forza d’invisibili e l’immaterialità in concreto, per cui i suoi restano modi espressivi distinti e scissi. A spiegarli antiscientifici si fa peggio. Nell’altro contò evidente l’impulso alla mistica ma la sua meditazione più di tutti afferrò coraggiosi gli eventi. Quanto l’odierna stasi è lutto del corpo finto sano che in verità scarnifica. Ossificazione e conglomerati per ostruzione astrale conformano le frazionate articolazioni plurime della scultura, la pittura in glassa chimica è percipiènte in disputa alla grafia del corpo sottile, le tentazioni restano doppie per l’artista che per fede vale come terzo. Lo scrittore concluse per emtrambi: “come nell’organizzazione delle forze telluriche le combinazioni sono quasi infinite e si hanno lentamente processi sintetici che rivelano le origini, le fonti di alcune successioni, così nella spiritualità a prime vaghe e limitate percezioni che si determinano secondo oscuri procedimenti, si sostituisce a poco a poco un più complesso stimolo alla verità”, e precisò audace di certezze che non si vedono e già vinte nel luglio del 1947 quando la damnatio memoriae iniziò ad eclissarlo: “nel mondo dello spirito vige un positivismo al cui confronto quello materialista non è che dilettantismo. Lo spiritualismo è la maggiore delle scienze esatte”.

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