GLI ALUNNI DELLA MONTESSORI A SCUOLA DI BOCCE E VITA COI DUE MANUEL

Nell’ambito del progetto sullo sport, le classi 5^A e 5^B della Scuola “Montessori” si sono recate alla bocciofila “La Combattente” per incontrare gli atleti paraolimpici Manuel De March e Manuel Anniballi. Gli alunni accompagnati alle maestre Cristina Borasco, Mita Delia, Sara Pettinari e Maria Grazia Cirillo sono stati accolti da Romina Alesiani, presidente di AISPOD (Associazione Inclusione Sociale Pari Opportunità Disabilità) e mamma di De March. La prima parte della mattinata si è svolta alternando gli studenti con gli istruttori-soci della bocciofila per l’apprendimento delle regole e strategie riguardanti il gioco delle bocce, di cui i due Manuel sono stati anche più volte campioni italiani FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici Degli Intellettivo Relazionali) in coppia e nell’individuale. Dopo il momento ludico c’è stato quello delle interviste, altrettanto interessante. I giovanissimi intervistatori hanno concluso che nei rispettivi percorsi entrambi i Manuel hanno dimostrato, anche se “diversamente abili”, di aver le stesse capacità delle persone cosiddette “normodotate”. Con queste ultime, grazie alla loro determinazione, forza di volontà e ore di allenamento, sono arrivati peraltro a gareggiare in serie C. De March ed Anniballi hanno spiegato che oltre alle bocce praticano anche il nuoto e lavorano: l’uno realizza a mano delle penne uniche, tanto da crearne una persino per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della sua nomina ad Alfiere della Repubblica; l’altro invece è un operatore di una mensa scolastica e balla la pizzica, inoltre ha una fidanzata di nome Chiara ugualmente con sindrome di Down. Alla luce di questa bellissima esperienza gli alunni della “Montessori” si sono dichiarati entusiasti di aver provato questo sport, nuovo per loro, che gli ha insegnato ad aver pazienza e a non appiccicare etichette. Il messaggio speciale che è stato recepito è che qualsiasi disciplina sportiva deve saper unire tutti, con la giusta dose di competitività ma nel rispetto delle regole e della diversità.

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