IL FANO RUGBY PROGRAMMA IL FUTURO ASPETTANDO UFFICIALITA’ DA GOVERNO E FIR

Il 27 marzo scorso il Consiglio Federale della Federazione Italiana Rugby ha sancito lo stop definitivo della stagione 2019-2020, che per il Fano Rugby non verrà ricordata esclusivamente per questo evento pandemico più unico che raro. Il club rossoblù non dimenticherà infatti la storica marcia della sua prima squadra allenata da Walter Colaiacomo e Franco Tonelli, artefice di una regular season di C1 che ha rasentato la perfezione e scattata di slancio anche nei play-off promozione. Una volta interrotta per decreto l’attività al campo e preso poi atto della chiusura anticipata dell’annata sportiva, la società fanese ha approfittato del tempo a disposizione per approfondire la pianificazione di un futuro ancora avvolto però dall’incertezza. Questo della palla ovale, d’altronde, più di altri sport prevede il contatto. <Più in generale abbiamo cercato di sfruttare questo periodo per affrontare varie questioni – precisa il presidente del Fano Rugby Giorgio Brunacci, nella foto immortalato tra l’assessore allo Sport fanese Caterina Del Bianco ed il numero uno della FIR Marche Maurizio Longhi – Intanto la squadra ha continuato a svolgere sedute fisiche e tecniche in videochiamata, mentre noi sempre da remoto con Skype abbiamo fatto formazione per gli allenatori del settore giovanile. Abbiamo inoltre cominciato a programmare la prossima stagione, ma non possiamo prendere decisioni finché non riceveremo disposizioni ufficiali dalla Federazione. E’ inutile dire che dovremo fare anche la conta dei danni economici di questa pandemia, maggiori per chi come noi ha pure da sostenere le spese di gestione di un impianto sportivo. In questo senso va inquadrata la lettera che congiuntamente alle altre società marchigiane di rugby abbiamo inviato al presidente della Regione Luca Ceriscioli, chiedendo degli interventi a sostegno della nostra palla ovale. Nel frattempo come Fano Rugby abbiamo poi abbozzato un protocollo di prevenzione del contagio, seguendo un po’ il modello delle aziende con l’utilizzo di cartellonistica con le norme di comportamento da adottare, in attesa anche in questo caso di direttive dall’alto. Anche perché in teoria dal 18 maggio dovremmo poter riprendere gli allenamenti individuali, sicché andranno magari previsti dei turni e sicuramente delle esercitazioni particolari per avvicinarci il più possibile alle dinamiche del nostro sport rispettando appieno le prescrizioni per la tutela della salute di tutti. Senza trascurare ovviamente le formazioni Under ed il Minirugby, per le quali stiamo valutando possibili attività alternative provvisorie come ad esempio Touch Rugby o Flag Rugby. Nel primo il placcaggio è sostituito con un tocco di una qualsiasi parte del corpo dell’avversario, mentre nel secondo a quest’ultimo si deve strappare uno dei due nastri legati ad una cintura portata all’altezza della vita. Queste, comunque, sono al momento semplici idee aspettando di avere un quadro più preciso>.

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