IL GRUPPO K LSY LIVE AL BASTIONE

Il gruppo K LSY è in concerto al Bastione Sangallo Venerdi 16 settembre alle ore 21.30.

Il gruppo K LSY è composto da Piero Piccillo e Alessandro Falcioni.

CHE SIGNIFICATO HA IL NOME DEL GRUPPO? DA DOVE NASCE? 

Il nome del gruppo si legge Kelsey (nome proprio femminile inglese) K LSY, è la musa, in una visione generale di quello che accomuna il prodotto della nostra arte. 

Nasce da un sogno, mentre dormivo nell’autobus a ritorno dalle lezioni. Ricordo che in quel momento quel nome era l’unica cosa che aveva importanza, mi rimase in testa per giorni in un periodo nel quale il progetto stava prendendo vita.

COME VI SIETE APPASSIONATI ALLA MUSICA? 

Siamo cresciuti insieme e fin da piccoli ascoltavamo dischi, partendo dai Beatles ed arrivando, con l’adolescenza, a Chemical Brothers, Daft Punk e successivamente alla ricerca di suoni sempre più nuovi.

SCRIVETE PEZZI VOSTRI? IN ITALIANO O INGLESE? 

Scriviamo pezzi nostri, sempre e solo in inglese, non per discriminare la nostra lingua, ma per il piacere di mantenere una certa internazionalità nelle nostre canzoni.

QUAL È IL VOSTRO BRANO CHE VI RAPPRESENTA DI PIÙ E PERCHÈ? 

Il brano che ci rappresenta di più è “ Talkin’Sex “, parla di dinamiche familiari e della visione adolescenziale nel capire cosa porta delle persone a stare insieme dopo tanto tempo, arrivando alla conclusione che “parlando di sesso, quello che rimane è più che poco”.

CHE STRUMENTI SUONATE? CHI SUONA COSA? PRODUCETE LA VOSTRA MUSICA? 

Piero (Voce, Chitarra ed effettistica) 

Alessandro (tastiere e Synth) 

Tutti i pezzi sono stati pensati, scritti e prodotti da noi. Registrati da Bonnot.

FATE COVER? IN ITALIANO O INGLESE? 

Le nostre cover sono rivisitazioni di brani spesso estranei all’elettronica portati in una direzione Dance, i riff e le linee di basso vengono elaborate tramite una rivisitazione dei suoni che vanno a sostituire gli strumenti più classici. Sempre in inglese.

QUAL È L’ARTISTA O IL BRANO CHE VI PIACE REINTERPRETARE DI PIÙ E PERCHÈ? 

Ci viene in mente Heroes di David Bowie, perché con una trasformazione elettronica e una produzione che porta in primo piano l’elettronica assume un’area mistica e allo stesso tempo romantica diversa da come siamo abituati a sentirla ed estremamente affascinante. Le parole di Bowie sono essenziali e perfette l’una accanto all’altra.

DEFINITE IL VOSTRO GENERE MUSICALE, CHE MUSICA ASCOLTATE? 

Il nostro è un genere che ha due facce, come scritto prima, da un lato le melodie della voce, i testi e le armonie si ispirano alla corrente Beatlesiana mentre la produzione si basa sui suoni della Dance inglese e francese anni 90.

Evento organizzato da Work in Progress.

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