La fortezza di Gradara resta ancora una volta inespugnata: “Assedio al Castello” fa il pieno di pubblico facendo rivivere l’epica battaglia del 1446

Un esercito di 200 rievocatori e un’orchestra di 50 elementi hanno dato vita ad un grande cine-spettacolo dal vivo culminato con lo show piromusicale

Il presidente della Regione Acquaroli: “Manifestazioni come questa contribuiscono a valorizzare il territorio attraverso la cultura”

Il boato dei pezzi di artiglieria, il fragore della battaglia che divampa sotto le mura, cavalieri in armatura e armigeri che si scontrano in una dimensione epica. Nel weekend appena trascorso il Quattrocento ha preso vita e si è trasformato in uno straordinario spettacolo grazie all’attesissimo ritorno – dopo lo stop dovuto alla pandemia – di “Assedio al Castello”, decima edizione della rievocazione storica dell’assedio messo in atto nel 1446 dai potenti eserciti degli Sforza e dei Montefeltro contro Gradara, all’epoca uno dei più importanti castelli malatestiani. Il punto di forza della manifestazione, come sempre, è stato dato dalla grande accuratezza filologica nella ricostruzione degli allestimenti, che hanno visto il coinvolgimento di una ventina di gruppi, associazioni di rievocatori provenienti da Marche, Emilia Romagna, Veneto, Friuli,  Campania e Repubblica di San Marino e delle rappresentazioni che hanno fatto toccare con mano al visitatore le emozioni della feroce battaglia divampata per ben 43 giorni sotto le fortificazioni gradaresi. Gradara, conosciuta già come la capitale del Medioevo, è diventata così una vera e propria ‘porta del tempo’, facendo registrare il tutto esaurito per lo richiamando visitatori da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Presente all’evento, su invito dell’amministrazione comunale, l’ambasciatore del Kirghizistan Taalay Bazarbaev giunto insieme ad una delegazione in rappresentanza del Paese a suggellare un rapporto di condivisione e scambio culturale con la cittadina gradarese. Nella serata di sabato, a partire dalle 21.30, di fronte ad un pubblico numeroso e ammaliato, è andata in scena la rappresentazione che ha coinvolto un esercito di oltre 200 rievocatori. Un cjne-spettacolo con colonna sonora di brani del XV secolo eseguiti dal vivo da un’orchestra di cinquanta elementi. La dimostrazione che si può fare divulgazione storica anche attraverso forme di intrattenimento.

Gran finale con il più grande spettacolo piromusicale al mondo realizzato sulle mura di un castello medioevale, a cura di Fonti Pirotecnica, che ha lasciato il pubblico con il naso all’insù infiammando il cielo sopra Gradara:  10.800 effetti esplosivi, 10 km di cavi, 18 centraline multicanale, 15 artificieri e oltre 80 ore di lavoro preparatorio in computer grafica.

Tutto l’evento è stato ripreso dalle telecamere di Icaro Tv che realizzerà uno speciale in onda nei prossimi giorni sul canale 18.

Il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ospite d’onore di “Assedio al Castello”, ha rimarcato il valore della manifestazione “che ha la capacità di valorizzare il territorio attraverso storia, arte e cultura. Elementi che possono diventare un volano per rendere la nostra Regione portandola ad essere sempre più protagonista in ambito turistico. Gradara è un luogo straordinario, che conserva fascino e atmosfere magiche: è importante continuare a lavorare per la promozione di questa realtà, rafforzando il suo ruolo di grande attrattore della Riviera Adriatica”.

Il sindaco di Gradara, Filippo Gasperi, ha ricordato come dietro l’idea originale di “Assedio al Castello” si nasconda un’intuizione del vulcanico Gianfranco Micucci, compianto ex primo cittadino gradarese: “Era il 2005 e Gianfranco decise di mandarmi in spedizione in Francia, nel castello di Carcassone, dove si svolgeva un grande spettacoli di fuochi d’artificio. Abbiamo ripreso l’impronta di quello show pirotecnico, aggiungendo però musica e luci per rendere il tutto ancora più immersivo. Nel tempo, inoltre, si sono aggiunti i rievocatori in armatura, i cavalli e le bombarde. Oggi Assedio al Castello è una manifestazione che funge da collante per la nostra comunità, che attraverso questo momento si ritrova unita e riscopre le proprie origini e tradizioni. L’evento è stato in gran parte finanziato attraverso le risorse del PNRR grazie al bando Attrattività piccoli borghi storici. Siamo stati lieti di ospitare per l’occasione la delegazione del Kirghizistan e di aver fatto conoscere questo evento così rappresentativo della nostra memoria storica anche al di fuori dell’Italia  ”.

L’attesa e le aspettative erano davvero tante, in quanto Assedio al Castello tornava dopo cinque anni di pausa – commenta Federico Mammarella, presidente di Gradara Innova e direttore artistico -. Il pubblico ci ha ripagati, facendo registrare a questa decima edizione numeri da record con gli spettatori hanno riempito interamente la vallata e il coinvolgimento di venti associazioni provenienti da varie regioni d’Italia. Un risultato importante, tenuto conto del fatto che Assedio al Castello non è semplice intrattenimento, ma anche un evento filologicamente accurato negli allestimenti, nella scelta degli abiti e nell’utilizzo di oggetti fedelmente ricostruiti secondo lo stile dell’epoca”.

Nella giornata di domenica 23 luglio “Assedio al Castello” è proseguito all’interno delle mura del borgo con scene di vita quotidiana del Quattrocento, animazioni, battaglie, spettacoli di danza. Alla Rocca alle 19.30 si è tenuta la presentazione del libro “Roberto Sanseverino. Condottiero del Rinascimento italiano tra arte militare e politica” di Eugenio Larosa. La serata nel Cortile d’Onore della fortezza malatestiana è quindi proseguita alle 21.00 con la lettura recitata del canto V dell’Inferno “Amor, che a nullo amato amar perdona” e la presentazione del libro “A superar lo Inferno” di Simone Terreni. Sul palco insieme all’autore si sono alternati Riccardo Starnotti – esperto di Dante e fondatore di Dantflix – e l’attrice Fiorenza Zanoni. Il reading poetico è stato accompagnato dalle voci di Lucia Viviani (soprano) e Luca Marcheselli (basso). Alle 21 il suono degli antichi strumenti è diventato la colonna sonora delle vie del paese con un appuntamento della rassegna “Musicae Amoeni Loci – Festival di Musica Antica”, concerto a Piazzale Rubini Vesin, per la direzione musicale di Willem Peerik. Un momento ricco di fascino e suggestione, che ha dato al pubblico la possibilità di immergersi nell’armonia delle più significative tradizioni artistiche e musicali del mondo antico, filologicamente legato al territorio di Pesaro e Urbino. In scena Alta Cappella Nova Alta, ensemble di flauti Les Voix De Bois, l’ensemble vocale La Flora, coro Jubilate di Candelara, il coro San Giuseppe di Gradara.

Per informazioni e programma www.assedioalacastellogradara.it

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