“La quinta sinfonia di Beethoven recensita da E. T. A Hoffmann”: WunderKammer Orchestra di Pesaro con la collaborazione di Ente Olivieri e Libreria il Catalogo organizza un concerto – conferenza dedicato all’iconica opera di Beethoven

Domenica 28 aprile alle 17.30 nella splendida cornice di Villa Vismara Currò la storica della musica Benedetta Saglietti svelerà tutti i retroscena di una recensione che ha cambiato la storia della musica; al pianoforte Paolo Marzocchi

Sembra impossibile che la Quinta Sinfonia di Beethoven, una delle opere più iconiche del celeberrimo compositore, il cui incisivo motto iniziale risuona automaticamente nella nostra mente non appena ne viene evocato il nome, abbia avuto il suo la in un concerto tanto famoso quanto sfortunato.

Quando la Quinta venne eseguita per la prima volta a Vienna, il 22 dicembre 1808 – accanto a innumerevoli altri brani – la difficoltà delle composizioni, l’insufficiente numero di prove, la lunghezza del programma e il freddo del teatro decretarono un mezzo fiasco, tanto che un cronista liquidò l’esecuzione con uno sbrigativo “Nessuno è profeta in patria”.

Le sorti dell’opera cambiarono grandemente qualche mese dopo, quando il direttore della più importante rivista di musica tedesca chiese una recensione a un suo collaboratore, allora sconosciuto, E. T. A Hoffmann: quest’ultimo, che sarebbe diventato il più importante scrittore del Romanticismo tedesco, definì la Quinta “un capolavoro”.

La storia di questa recensione e di come cambiò la storia della musica è al centro dell’opera della storica della musica Benedetta Saglietti “ La quinta sinfonia di Beethoven recensita da E. T. A. Hoffmann” (Donzelli Editore), che verrà presentata dall’autrice stessa domenica 28 aprile alle 17.30 nella suggestiva cornice di Villa Vismara Currò (via Santa Maria delle Fabrecce 2, Pesaro) nel corso dell’evento organizzato dall’associazione WunderKammer Orchestra Pesaro in collaborazione con Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani e Libreria Il Catalogo di Pesaro.

L’opera di Benedetta Saglietti riporta per la prima volta, nella sua forma integrale, la traduzione in italiano della recensione di Hoffmann, in un’edizione critica introdotta da un’intervista dell’autrice a Riccardo Muti.

Non solo conferenza, ma anche concerto: Paolo Marzocchi, direttore artistico di WunderKammer Orchestra, eseguirà la Quinta Sinfonia di Beethoven nella trascrizione di Franz Liszt: un binomio tra musica e letteratura per andare alla scoperta di una Sinfonia che da secoli non smette di incantare il pubblico.

 

Info e Biglietti

Biglietti Intero 15 euro; Ridotto (soci WundeKammer Orchestra) 12 euro. Biglietteria Online su Ticketnation.

Info Tel. 366 6094910; info@wunderkammerorchestra.com e wunderkammerorchestra.com

Patrocini

L’evento gode del patrocinio del Comune di Pesaro e si svolge nell’ambito delle celebrazioni di Pesaro Capitale della Cultura 2024.

 

Benedetta Saglietti

E’ dottoressa di ricerca in Storia moderna e insegna Storia della musica nei conservatori italiani; è laureata in Filologia moderna con una tesi in storia della musica.

Esordisce pubblicando “Beethoven, ritratti e immagini. Uno studio sull’iconografia”, EDT-De Sono nel 2010. Il suo ultimo libro, La quinta sinfonia di Beethoven recensita da E. T. A. Hoffmann (Donzelli 2020), introdotto da una conversazione con Riccardo Muti, ha come tema la ricezione musicale.

Ha curato “Una visita a Beethoven di Louis Philippe Joseph Girod de Vienney” (La scuola di Pitagora 2014).

Come iconografa beethoveniana ha contribuito al catalogo della mostra “Ludwig van. Le mythe Beethoven 2016-2017”(Gallimard/Philharmonie de Paris), e curato la sala Beethoven della mostra “Vedere la musica” (Palazzo Roverella, Rovigo, 2021). Ha lavorato assieme allo scultore Stephan Balkenhol affrontando le sue opere a tema musicale (in tedesco, Wienand Verlag 2024).

Affascinata dal rapporto tra musica e colore ha studiato il clavecin oculaire, un’invenzione nata nella Francia del Settecento e arrivata sino al 1911 con Aleksandr Skrjabin.

Si occupa delle autobiografie e dei viaggi dei musicisti professionisti in aree germanofone nel XVIII secolo; parte di questa ricerca è pubblicata in italiano in Music and Power in the Baroque Era, a cura di Rudolf Rasch, Brepols 2018.

Ha studiato i radiodocumentari di Glenn Gould e, ancora sul versante novecentesco, ha co-curato, insieme a Giangiorgio Satragni, di Alfredo Casella, Strawinski (Castelvecchi 2016).

Tiene regolarmente conferenze in Italia, in Austria, in Svizzera, in Francia, in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Portogallo e in Ucraina.

 

Paolo Marzocchi

E’ nato a Pesaro nel 1971, dove ha compiuto gli studi musicali.

Di formazione classica, si è dedicato alla composizione in tutte le sue forme, dal teatro, al cinema, alla radio, fino alle sperimentazioni con altri linguaggi e alla composizione ‘pura’.

Come compositore ha collaborato con tantissimi artisti di fama internazionale, e ricevuto numerose commissioni per la realizzazione di opere pianistiche, da camera e orchestrali, collaborando con istituzioni prestigiose come il Lucerne Festival, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, l’Orchestra Leonore, l’Orchestra Verdi e i Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra della Radio Nazionale Romena, il Teatro dell’Opera di Roma, la Biennale di Venezia, il Festival Musica sull’Acqua, il Festival Multiplicidade di Rio de Janeiro, il festival FLOEMA di Pistoia, il festival Borderline Moving Images di Beijing.

Ha collaborato diversi anni con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca su progetti sperimentali legati all’istruzione musicale e alla sensibilizzazione sociale, nonché alla creazione di orchestre e cori giovanili. Nel 2015 il progetto “La musica, il lavoro minorile e il diritto all’istruzione”, in collaborazione con International Labour Organization, MIUR e con la Filarmonica del Comunale di Bologna, è stato per Marzocchi l’occasione di sperimentare una innovativa metodologia d’insegnamento della composizione ai giovanissimi musicisti, da lui definita “rendering”.

Successivamente, in un progetto sostenuto dalla Fondazione Mast di Bologna, la metodologia del “rendering” è stata sperimentata su un gruppo di bambini di cinque anni, che è alla base della composizione “Little Symphonies” (2018).

Tra gli eventi degli ultimi anni che lo hanno visto protagonista, si evidenziano la prima esecuzione del suo nuovo concerto per pianoforte orchestra e arpa a bicchieri “Fantasia dell’Assenza” con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e la Filarmonica Arturo Toscanini; diversi progetti realizzati a Lampedusa con i bambini dell’isola (tra cui “Le nuove vie dei Canti” con Guido Barbieri); la collaborazione con il tenore Juan Diego Florez, per la registrazione discografica dell’album “Italia” (DECCA International 2015); la nuova composizione “O pazzo desire!”, eseguita in prima assoluta dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con la direzione di Diego Matheuz, lo spettacolo “Ex Machina” con Paolo Fresu, al Mast Di Bologna; il melologo fantascientifico “Mymosh, il Figlio-di-Se-Stesso” per quartetto d’archi e voce narrante (FLOEMA, Pistoia 2018), la collaborazione con Danusha Waskiewicz, Andrea Rebaudengo e Cristina Zavalloni (Musica Insieme, Bologna 2018 e Festival Mito 2019).

La sua opera “Il viaggio Roberto”, su libretto di Guido Barbieri, che nel 2014 riscosse – tra gli altri – il plauso di Riccardo Muti, è stata rappresentata nella stagione 2016/17 dell’Opera di Firenze, sotto la direzione musicale dello stesso Marzocchi, e nel 2018/19 ripresa al Teatro Alighieri di Ravenna, al Teatro Regio di Parma e al Comunale di Ferrara.

Paolo Marzocchi è anche l’ideatore e direttore artistico di WunderKammerOrchestra, un ensemble pensato per portare la musica sinfonica dove le grandi orchestre non riescono ad arrivare. La WKO ha debuttato a Lampedusa il primo aprile 2017 per l’inaugurazione del nuovo pianoforte dell’isola, con la direzione di Carlo Tenan e lo stesso Marzocchi al pianoforte.

È Presidente Onorario dell’Associazione Culturale Musicale Lipadusa di Lampedusa.

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