LA SQUADRA DI CARBONI CERCA SPONSOR DOPO L’ESCLUSIONE DELLA GAZPROM-RUSVELO

Ci teneva e tanto Giovanni Carboni a partecipare alla 57^ edizione della “Tirreno-Adriatico”, che quest’anno l’avrebbe portato a percorrere le nostre strade affrontando le tappe marchigiane Sefro-Fermo, Apecchio-Carpegna ed il gran finale sul circuito di San Benedetto del Tronto. La guerra in Ucraina ha però scompaginato i piani del ventiseienne ciclista sancostanzese, costretto a far da spettatore a questa e ad altre gare che avrebbe affrontato con la sua nuova squadra. La Gazprom-RusVelo, in quanto russa, è stata infatti esclusa dalle corse internazionali dall’Unione Ciclistica Internazionale. Un colpo duro da incassare per l’emergente professionista cresciuto nell’Alma Juventus Fano, che aveva esordito in questo 2022 col ventiseiesimo posto finale nella “Volta a la Comunitat Valenciana”. Tempestato di chiamate e messaggi da amici e tifosi, Carboni ha deciso anche di scrivere una lettera aperta per spiegare quanto gli sta accadendo pur nella consapevolezza che il dramma che si sta vivendo in quella zona del mondo è ben più importante. <Come sapete da martedì scorso la squadra è stata bloccata dall’UCI – ci spiega – E’ stata una settimana abbastanza complicata per tutti noi in Gazprom e volevo un po’ informarvi, visto i numerosi messaggi che sono arrivati a me o ai miei famigliari e dei quali vi ringrazio per il pensiero che avete avuto nei miei confronti. Purtroppo mi trovo in una situazione di totale incertezza, in quanto adesso l’UCI ha deliberatamente deciso di non far correre la squadra, nonostante l’impegno dei dirigenti di cambiare sponsor, affiliazione, nome e divisa. Mi son ritrovato in mezzo a una questione politica internazionale, giorni difficili, che penso nessuno di noi avrebbe mai pensato di vivere. Addirittura usare la parola guerra, mi sembra irreale. Inoltre veder avvicinare la politica allo sport mi lascia deluso, molto deluso. Si tratta di questioni molto più grandi del ciclismo e per questo per un po’ ho abbandonato anche i Social, sono completamente allibito>. Il dispiacere è forte, anche perché, a quanto pare, si stava trovando alla grande alla Gazprom-RusVelo del general manager Renat Khamidulin. <Sicuramente c’è tanto dispiacere – confermano le sue parole – Perché in questi mesi ho capito veramente cosa vuol dire essere in una “squadra professionistica”, avere dei compagni di squadra che sono Amici con la A maiuscola, e dei Tecnici con la T maiuscola che credono in noi atleti. Per questo spero che io possa tornare a correre con questo “gruppo” e non di dover cambiare squadra. Tengo a ricordare che in due mesi di stagione abbiamo vinto due gare, di cui una WorldTour (ndr massima categoria del ciclismo), e questo dimostra che il team è forte. Nel frattempo io continuo comunque ad allenarmi al massimo. I marchigian han la pel dura oh!>. Con lui si sono dovuti per il momento fermare anche altri sei corridori italiani, ovvero i suoi compagni di team Marco Canola, Christian Scaroni, Matteo Malucelli, Andrea Piccolo, Alessandro Fedeli e Nicola Conci.

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