L’AFRICA CHIAMA COSTRUISCE UN CENTRO DI MATERNITA’ IN ZAMBIA

Domani la partenza della vicepresidente Anita Manti (nella foto) per l’inizio dei lavori Nella periferia di Lusaka, la capitale dello Zambia, si estende Kanyama, la più grande baraccopoli della città, con circa 250 mila abitanti, dove l’associazione fanese è attiva da 12 anni con numerosi interventi umanitari nei settori dell’istruzione e della sanità. Shalom si chiama il Centro dove sono stati costruiti in questi anni una scuola primaria con sala di fisioterapia per disabili, una scuola secondaria con aula multimediale, biblioteca, laboratori scientifici per 950 alunni e una Clinica dove affluiscono in media 800 pazienti al mese: una vera oasi in mezzo ad una sterminata distesa di tante costruzioni, dove si respira una situazione evidente di disagio sociale e di emarginazione economica e sanitaria. Il presidente Italo Nannini afferma: “Sono molti ormai i giovani che si sono diplomati nella nostra scuola e tante le persone che hanno trovato assistenza sanitaria e numerose le attività di formazione rivolte a tutte le categorie sociali, in particolare quelle indirizzate ai bambini con disabilità che sono stati sostenuti per essere inclusi e seguiti nelle classi normali”. Giovedì 25 c.m. sarà avviata un’altra costruzione che ospiterà il Centro di Maternità Shalom e, alla posa della prima pietra, insieme alle autorità e alla comunità, sarà presente Anita Manti, vicepresidente, in rappresentanza di tutti i volontari della ong che in questi mesi tanto si sono adoperati per il reperimento dei fondi necessari, con i quali si potrà completare il primo lotto di lavori, dalle fondamenta fino al tetto. Un’opera molta attesa a Kanyama, dove esiste solo una Clinica governativa con 8 posti-letto e con un numero molto limitato di personale medico. Solo una donna su dieci può partorire in ospedale o in un luogo protetto e talvolta il parto avviene per strada e senza le condizioni sanitarie essenziali. Il nuovo Centro sarà composto da 18 posti-letto, 2 sale per parto, 2 sale per travaglio in modo da provvedere alle future mamme un’assistenza adeguata prima, durante e dopo il parto. Tutto il progetto, redatto dall’architetto fanese Chiara Piersanti, è stato approvato dal Ministero della Salute dello Zambia, con il quale è stato redatto e firmato un protocollo d’intesa che impegna il governo locale a farsi carico di tutto il personale medico e paramedico. Sarà un giorno di gioia grande per un popolo in festa, che esprimerà con canti e danze tutta la propria riconoscenza verso tutti i volontari de L’Africa Chiama che, fin d’ora si sentono impegnati nella ricerca di altri aiuti presso aziende, privati ed enti pubblici per poter in tempi brevi proseguire e terminare con il secondo lotto dei lavori il nuovo Centro che potrà assicurare alle donne di Kanyama il diritto alla salute.

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