L’ALMA TREMA MA NON CROLLA A RIMINI E ORA DEVE BATTERE LA FERMANA PER CONTINUARE A SPERARE

RIMINI-ALMA JUVENTUS FANO 0-0

RIMINI (4-2-3-1): Scotti; Venturini, Ferrani, Marchetti, V. Nava; Montanari (29’st Palma), Alimi; Kalombo, Arlotti (20’st Piccioni), Candido (40’st Badjie); Volpe. A disp.: G. Nava, Brighi, Variola, Buonaventura, Cicarevic, Guiebre, Viti, Bondini, Palumbo. All.: Petrone.

ALMA JUVENTUS FANO (3-5-2): Sarr; Sosa, Celli, Magli; Vitturini (20’st Clemente), Tascone (32’st Selasi), Konate (1’st Filippini), Lulli (28’st Acquadro), Liviero; Scardina (32’st Mancini), Ferrante. A disp.: Mariani, Diallo, Ndiaye, Maldini, Morselli, Setola. All.: Brini.

ARBITRO: Maggio di Lodi.

NOTE: ammoniti Sosa, Candido, Venturini, Celli, Liviero; angoli 5-4; recupero 1’+4’; spettatori 1300 circa, di cui 200 fanesi.

E’ un punticino che rende il recupero di mercoledì sera al “Mancini” contro la Fermana alla stregua di un’ultima spiaggia quello sgraffignato da una balbettante Alma a Rimini, in uno scontro diretto che i granata hanno rischiato seriamente di perdere anticipando il verdetto sulla propria retrocessione in D. Al pronti-via il secondo Fano di Brini propone la grande novità di Konate schierato davanti alla difesa, una mossa che rilancia Celli al centro della retroguardia. Rispetto allo 0-1 con la Feralpi Salò ritrova una maglia da titolare pure Tascone, mentre i sacrificati a centrocampo sono Acquadro e Selasi. Ancora in tribuna gli indisponibili Voltolini, Lazzari e Da Silva. Dall’altra parte il neoallenatore riminese Petrone cerca invece di imprimere subito la propria impronta con un cambio di modulo, abbandonando cioè il 3-5-2 del suo predecessore Martini per varare un 4-2-3-1. I promossi dopo il pesante 3-0 rimediato nella tana della Virtusvecomp sono Marchetti e Candido, con relative esclusioni di Palma e Guiebre. L’avvio è di marca riminese, coi fanesi incapaci di superare la metà campo. Per il primo brivido occorre attendere il 13’, quando l’ex di turno Ferrani conferma la sua incisività su palla inattiva timbrando la traversa di piede sull’angolo di Candido. Quest’ultimo chiama poi direttamente in causa Sarr su punizione dai venti metri al 16’, precedendo un intervento ancor più complesso dello stesso portiere ospite sull’arrembante Kalombo. L’Alma è in palese imbarazzo, prigioniera forse anche delle sue paure. Così al 19’ i biancorossi vanno nuovamente vicini al vantaggio, maledicendo il goffo quanto decisivo salvataggio di Sarr sull’affilatissimo corner del solito Candido e quello altrettanto prodigioso di Celli sulla riga di porta per sventare il tap-in a botta sicura di Marchetti. Il punteggio comunque non si sblocca, ma all’intervallo si va con la sensazione di aver visto una delle versioni peggiori del Fano di questa pur travagliata stagione. Non si ascolta un’altra musica al rientro dagli spogliatoi per la ripresa, che si apre con un ingenuo fallo dei fanesi e conseguente piazzato di Candido a sibilare il palo sorvolando una barriera di ben dieci giocatori. I granata danno segnali di vita al 13’ con Ferrante, bravo a divincolarsi tra una selva di avversari costringendo Scotti alla respinta coi pugni. Si prosegue senza ulteriori sussulti sino al 27’, con l’improvvisa fiondata di Volpe da fuori che obbliga Sarr ad un balzo per evitare l’1-0. Di qui alla fine l’Alma cresce gradualmente di tono, senza tuttavia mai impensierire l’esperto numero 1 biancorosso. Ora il fanalino di coda Fano, sempre a -3 dal Rimini, avrà un giorno in meno della Fermana per preparare il derby infrasettimanale, visto che i canarini hanno giocato ieri con l’Albinoleffe impattando 1-1 con un gol di Urbinati. Quest’ultimo ha per altro rimediato un brutto infortunio uscendo anzitempo assieme a Comotto, con ogni probabilità assente al “Mancini” intasando una infermeria che ospita i lungodegenti Iotti, Cremona, Maurizi e D’Angelo.

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