LE MOSTRE DI PASSAGGI FESTIVAL

Fotografia, illustrazioni, incisioni, pittura.

Tra gli artisti che espongono il vignettista Mauro Biani e il fotoreporter di guerra Giorgio Bianchi.

Saranno il disegnatore Mauro Biani e il fotografo di guerra Giorgio Bianchi gli artisti di punta delle mostre in programma nella settima edizione di Passaggi Festival Fano. L’appuntamento è per lunedì 24 giugno, alle ore 18, con il percorso inaugurale che partirà da piazza Sansovino e si concluderà alla Mediateca Montanari della città adriatica.

Curate dall’art manager Paola Gennari, le mostre punteggeranno il centro storico con cinque sedi per sei artisti, disegnando, come ormai tradizione, un vero e proprio itinerario turistico artistico della città.

Fotografia, incisione, pittura mista a scultura, illustrazioni e disegni, per una collettiva e cinque personali di artisti provenienti da esperienze molto diverse, affermati ed emergenti.

Nella Mediateca Montanari sarà ospitata, fino al 28 luglio, la mostra del vignettista e illustratore Mauro Biani, primo evento della collaborazione avviata da quest’anno tra Passaggi, Fondazione Musica per Roma e “Libri Come, Festa del libro”. Biani con il suo tratto racconta le pieghe, e le piaghe, del nostro presente dalle pagine del Manifesto e dell’Espresso. “Le nostre libertà” è una raccolta di sue vignette dedicate in questi anni a Giulio Regeni, un omaggio al ricercatore italiano assassinato in Egitto nel 2016 la cui morte manca ancora di una verità. Biani sarà a Passaggi domenica 30 giugno, per presentare, nella rassegna di graphic novel, il suo libro “La banalità del ma” (People), intervistato dal direttore di Rai Radio 3, Marino Sinibaldi.

La Galleria del Monte ospiterà fino al 28 luglio la personale di fotografia di Giorgio Bianchi, fotoreporter romano, autore di splendidi reportage dalla Siria e dall’Ucraina, capace di mostrare con i suoi scatti l’umanità non vinta dalle guerre. “Spartak, tra i sopravvissuti della città fantasma” il titolo della mostra che racconta la storia di un villaggio a tre chilometri da Donetsk, spopolato dalla guerra civile ucraina, e dei quarantacinque abitanti che hanno deciso di rimanere, nonostante i rischi e le difficoltà.

La personale che ogni anno il festival dedica a un affermato artista di Fano, quest’anno punto i riflettori sulle opere di Giordano Perelli, la cui esposizione di incisioni, dipinti, libri-oggetto, pubblicazioni che vanno dagli anni ’70 ad oggi, in una personale dal titolo “La parola e l’immagine”, si potrà visitare nello Spazio Pagani di Palazzo Bracci (fino al 21 luglio).

Arriva da Fossombrone l’artista emergente del 2019: è la fotografa Cristina Pergolini, 23 anni, ha cominciato a fotografare negli anni del liceo artistico Apolloni di Fano. Oggi, dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti, frequenta l’Accademia della Scala come fotografa di scena. La troviamo a Palazzo De Pili (fino al 28 luglio), dove porta “Gioele”, racconto fotografico della demolizione di un vecchio peschereccio.

Nel foyer del Teatro della Fortuna, saranno allestite due esposizioni (fino al 30 giugno). La prima è una fotografica dell’associazione Centrale Fotografia di Marcello Sparaventi, in collaborazione con il geografo Massimo Bini, dal titolo “Viale Europa”. Dieci fotografi hanno analizzato il viale della città di Fano nella sua storia e nei suoi contenuti, alla scoperta di chi ci abita. La seconda è una pittorica di Guido Bianconi, il quale realizza originali opere d’arte

su tela utilizzando i libri rimasti sotto le macerie del terremoto emiliano del 2012, dipingendoli con acrilici, gesso, cemento e tessuti.

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