L’OPPOSIZIONE DAL PREFETTO

In rappresentanza di tutti i consiglieri di opposizione (Lucia Tarsi per Fano Città Ideale, Tommaso Mazzanti per M5S e Luca Serfilippi per la Lega) siamo stati ricevuti l’otto gennaio dal Sig. Prefetto Dott. Vittorio Lapolla. L’incontro si è svolto in un clima molto sereno e costruttivo, in cui abbiamo esposto la cronaca dei fatti e le irregolarità che abbiamo riscontrato sia nei consigli comunali del 18-19 dicembre, sia più in generale nella conduzione dei lavori nel corso dell’attuale consiliatura.

Il Prefetto ci ha informato che ha già avviato l’istruttoria e prenderà seriamente in considerazione le questioni da noi sollevate. Ringraziamo per la tempestiva disponibilità e l’attenzione con cui il Prefetto ha ascoltato le nostre istanze, riservandosi di assumere iniziative in base alle prerogative attribuitegli dalla legge.

I gruppi di opposizione del consiglio comunale di Fano 

Fano Città Ideale

Movimento 5 stelle

Lega

Nella foto Serfilippi, Tarsi e Mazzanti

 

DI SEGUITO LA LETTERA INVIATA AL PREFETTO

 

Fano, 23 dicembre 2019

Ill.mo Signor Prefetto,

con la presente ci permettiamo di sottoporre alla Sua cortese attenzione alcune delicate questioni che investono il regolare funzionamento del consiglio comunale di Fano e l’ordinato svolgimento della dialettica democratica in seno a tale assemblea, con particolare riferimento a quanto avvenuto in occasione della seduta del 19 dicembre u. s.

In questa specifica circostanza, la presidente del consiglio ha disatteso la consuetudine storicamente consolidata di avviare la seduta con un ritardo di trenta minuti rispetto all’orario riportato nella convocazione, senza previamente informare né l’ufficio di presidenza, né la conferenza dei capigruppo, né tantomeno i singoli consiglieri appartenenti ai gruppi consiliari di minoranza. Si è dunque proceduto alla trattazione dei primi cinque punti all’ordine del giorno con la sola presenza dei gruppi di maggioranza, previamente accordatisi tra loro per anticipare la propria presenza in aula, provocando un vulnus che – anche a voler prescindere dalle valutazioni di ordine strettamente politico – assume rilievo sotto i profili della correttezza istituzionale, della buona fede e delle funzioni di garanzia normativamente attribuite alla presidenza del consiglio comunale.

La seduta sopra menzionata è stata altresì caratterizzata da una serie di ulteriori anomalie, molte delle quali sono in grado di restituire in senso più ampio e generale, al di là dello specifico episodio, le modalità di conduzione dei lavori consiliari nel corso dell’attuale mandato. Ai fini di una maggiore chiarezza espositiva e di un più efficace inquadramento giuridico e fattuale della vicenda, ci sia consentito di elencare ed esporre singolarmente, qui di seguito, le questioni che intendiamo proporre all’esame e alle valutazioni della S. V.

Violazione della consuetudine relativa all’orario di inizio della seduta

Come già accennato sopra, i lavori del consiglio comunale di Fano sono storicamente condizionati da una prassi consolidata in base alla quale l’appello che sancisce l’inizio della seduta si tiene dopo che siano trascorsi trenta minuti dall’orario indicato nella convocazione. Nel recente passato, interpellata a questo riguardo, la presidenza ha informalmente giustificato tale consuetudine in base a una libera interpretazione dell’articolo 61 del regolamento di organizzazione e funzionamento del consiglio comunale, facendo in modo che fosse ritenuta di valore cogente dalla

Al Prefetto di Pesaro e Urbino Dott. Vittorio Lapolla

generalità dei consiglieri, anche in virtù della sua ripetizione costante in un periodo temporale prolungato.
La presidente del consiglio non si è curata di informare i consiglieri di minoranza rispetto all’intendimento di apportare una modificazione rilevante a tale prassi in occasione della seduta del 19 dicembre, venendo meno ai doveri di imparzialità ed equità e alla propria funzione di rappresentanza dell’intero consiglio, sanciti dai primi due commi dell’articolo 5 del regolamento. Del superamento di tale consuetudine non è stato messo al corrente l’ufficio di presidenza, nonostante i due vicepresidenti siano chiamati a collaborare con il presidente nell’esercizio delle funzioni di organizzazione dei lavori del consiglio (art. 6, comma 2 del regolamento), né la conferenza dei capigruppo, alla quale compete di collaborare con il presidente nel garantire un regolare ed agevole svolgimento dei lavori del consiglio (art. 10, comma 4, del regolamento; art. 25, comma 1, dello statuto comunale).

Si ritiene, in ogni caso, che la presidente del consiglio non abbia adempiuto le proprie funzioni nel rispetto dei canoni della buona fede, della lealtà e della correttezza istituzionale nei confronti delle minoranze, per di più in occasione di una seduta che annoverava anche la discussione di un atto di programmazione fondamentale come il bilancio di previsione 2020-2022. Consideriamo degno di nota in questo senso anche il fatto che, prima di richiedere alla segretaria generale di procedere con l’appello, la presidente abbia espressamente affermato di voler attendere che una consigliera di maggioranza si accomodasse al proprio posto, non riservando invece la stessa premura alle opposizioni, in quel momento completamente assenti.

Assumono un carattere estremamente significativo anche le dichiarazioni fatte dal Sindaco durante la seduta, secondo le quali l’atteggiamento fin qui descritto fosse da interpretare come la “restituzione alle opposizioni di una cortesia istituzionale”, intesa in senso ironico, riferendosi a quanto avvenuto il giorno precedente, quando la minoranza non aveva garantito il raggiungimento del numero legale per la validità del consiglio convocato per il 18 dicembre.

Convocazione e ordine del giorno

In data 12 dicembre 2019, è stata inviata la convocazione del consiglio comunale per le sedute del 18, 19 e 20 dicembre. In calce al documento si legge: “I punti all’ordine del giorno eventualmente non trattati nella seduta precedente saranno discussi in quella successiva”. Tuttavia, a dispetto dell’unicità della convocazione, sono stati allegati due distinti ordini del giorno, uno dei quali relativo alla seduta del 18 dicembre, l’altro afferente cumulativamente alle sedute del 19 e 20 dicembre, contraddicendo e vanificando di fatto la precisazione contenuta nell’avviso di convocazione.

La seduta del 18 dicembre non è stata dichiarata valida per il mancato raggiungimento del numero legale, che ha impedito la trattazione anche parziale dell’ordine del giorno. Si evidenzia che in tale occasione la presidente ha sollecitato l’appello dopo più di trenta minuti dall’orario di convocazione per aspettare l’arrivo di alcuni consiglieri di maggioranza, violando la lettera dell’art. 61, comma 4, del regolamento. Nel consiglio del 19 dicembre, la presidente ha ritenuto comunque di procedere con l’esame dell’ordine del giorno relativo alla seduta della giornata precedente, sollevando seri dubbi di legittimità ai sensi dell’art. 74, comma 1 del regolamento (“Il Consiglio non

può deliberare o discutere alcun argomento non iscritto all’ordine del giorno, salvo quanto previsto al precedente articolo”).
Infine, l’avviso di convocazione non contiene tutti gli elementi essenziali elencati dall’art. 58 del regolamento, mancando di specificare – tra le altre cose – “se si tratta di prima o seconda convocazione, fermo restando che il medesimo avviso può contenere sia la data della prima che della seconda convocazione”. La presidenza ha arbitrariamente ritenuto che le tre sedute menzionate nel medesimo avviso fossero da considerare tutte di prima convocazione.

Mancata convocazione della conferenza dei capigruppo

In vista delle sedute consiliari del 18, 19 e 20 dicembre, si è tenuta in data 17 dicembre una conferenza dei capigruppo della quale non è pervenuta regolare convocazione, in violazione dell’art. 10, commi 3 e 16, del regolamento. La conferenza in ogni caso non può essere considerata valida poiché non è stato raggiunto il numero legale ai sensi dell’art. 10, comma 11, del regolamento. Risultava inoltre assente il dipendente addetto alla verbalizzazione, incorrendo nella violazione dell’art. 10, comma 17, del regolamento.

Inosservanza delle modalità di convocazione e assenza di verbalizzazione

Ai fini dell’esame di proposte di deliberazione contenute negli ordini del giorno relativi alle sedute del 18, 19 e 20 dicembre, in data 10 dicembre sono state inviate le convocazioni per alcune commissioni consiliari congiunte da tenersi il 14 dicembre. Tuttavia, in data 12 dicembre un’ulteriore convocazione ha annullato il precedente avviso, integrandolo con nuove delibere, ma mantenendo la data del 14 dicembre per lo svolgimento delle commissioni. A questo riguardo, si osserva che non sono state rispettate le tempistiche di cui all’art. 16, comma 1, del regolamento non essendo state menzionate le “motivate esigenze” che potessero giustificare la convocazione d’urgenza.

In linea più generale, si evidenzia la frequenza con cui non vengono osservate le modalità e tempistiche di convocazione relative agli uffici di presidenza (ai sensi dell’art. 6, comma 4, del regolamento) e alle conferenze dei capigruppo (ai sensi dell’art. 10, comma 16, del regolamento). Si rileva altresì che in relazione alle sedute degli uffici di presidenza non si procede di norma alla verbalizzazione, incorrendo nella violazione dell’art. 6, comma 7, del regolamento.

Inosservanza delle tempistiche relative al diritto di informazione dei consiglieri

I verbali del collegio dei revisori relativi alle proposte di deliberazione n. 85761 e 85487, iscritte nell’ordine del giorno afferente alla seduta consiliare del 18 dicembre, sono stati inviati ai consiglieri in data 17 dicembre, in violazione delle tempistiche previste dall’art. 26, comma 5, del regolamento.

Discussione di un emendamento in assenza dei firmatari

Nel corso della seduta del 19 dicembre u. s., è stato discusso un emendamento alla proposta di delibera iscritta al punto n. 6 dell’ordine del giorno relativo alla seduta del 18 dicembre nonostante l’assenza dei firmatari (consiglieri Serfilippi, Magrini, Ilari e Scopelliti), in violazione

dell’art. 33, comma 11, del regolamento. Non si è comunque proceduto alla votazione dell’emendamento.

Immediata eseguibilità delle delibere

Nel corso della seduta del 19 dicembre u. s., sono state indette separate votazioni per approvare l’immediata eseguibilità ex art. 134, comma 4, del Testo Unico degli Enti Locali (D. Lgs. 267/2000) delle proposte di deliberazione identificate con i numeri 85665, 85742, 85707, 85491 e 85542. In contrasto con una consolidata giurisprudenza amministrativa (ex multis, sentenza TAR Piemonte n. 460 del 2014) e alcuni pareri del Ministero dell’Interno (ex multis, parere del 17 febbraio 2017), tali atti non contengono un’adeguata motivazione che possa fondare la legittimità della richiesta avanzata dall’Amministrazione di sottoporre alla votazione del consiglio l’immediata eseguibilità delle deliberazioni.

Velocità nella conduzione dei lavori

Fino all’arrivo dei primi consiglieri appartenenti ai gruppi di minoranza, la seduta del 19 dicembre è stata condotta con una velocità inconsueta e anomala, giustificata dall’apparente volontà di approvare il maggior numero di delibere prima dell’ingresso delle opposizioni in aula. Tra le conseguenze di tale insolita rapidità, figura soprattutto il fatto che la presidente abbia più volte omesso di menzionare i pareri espressi dalle commissioni consiliari competenti in merito alle singole delibere, risultanti dalle votazioni tenutesi in seno ad esse, nonostante queste informazioni rilevino sul piano dell’ordine di intervento dei consiglieri, ai sensi dell’art. 76 del regolamento. Infine, la presidente in diverse occasioni non si è premurata di verificare se ci fossero richieste di intervento da parte dei consiglieri in merito alle proposte di deliberazione volta per volte esaminate.

Alla luce degli elementi di fatto e di diritto sopra esposti, e ai fini di una loro più approfondita conoscenza, per mezzo della presente siamo anche a chiedere la gentile disponibilità di essere ricevuti dalla S. V., con la preghiera che – all’esito dell’esame e della valutazione di tutte le circostanze – possano essere assunti gli eventuali provvedimenti di competenza che siano ritenuti più opportuni e idonei.

Con la speranza di poter ottenere un cortese riscontro, l’occasione è gradita per rivolgere i più cordiali saluti e i migliori auguri di buone feste.

Si allegano:

  1. Regolamento di organizzazione e funzionamento del consiglio comunale di Fano;
  2. Statuto del Comune di Fano;
  3. Avviso di convocazione dei consigli comunali del 18, 19 e 20 dicembre 2019;
  4. Ordine del giorno relativo alla seduta consiliare del 18 dicembre c. a.;
  5. Ordine del giorno relativo alle sedute consiliari del 19-20 dicembre c. a.;
  6. Avviso di convocazione delle commissioni consiliari congiunte per il 14 dicembre 2019(datato 10 dicembre);

7. Avviso di convocazione delle commissioni consiliari congiunte per il 14 dicembre 2019 (datato 12 dicembre).

I consiglieri dei gruppi di minoranza del Comune di Fano

Giancarlo D’Anna

Capogruppo “Fano Città Ideale”

Gianluca Ilari

Consigliere del gruppo “Lega”

Marianna Magrini

Consigliera del gruppo “Lega”

Tommaso Mazzanti

Capogruppo “Movimento 5 Stelle”

Francesco Panaroni

Consigliere del gruppo “Movimento 5 Stelle”

Marta Ruggeri

Consigliera del gruppo “Movimento 5 Stelle”

Luigi Scopelliti

Consigliere del gruppo “Lega”

Luca Serfilippi

Capogruppo “Lega”

Lucia Tarsi

Vicepresidente del consiglio comunale – gruppo “Fano Città Ideale”

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