L’OSPEDALE UNICO, ANZI NUOVO, ANZI MODULARE 

Non può certo lasciare indifferenti i cittadini fanesi la notizia che il gruppo di tecnici designato per individuare la località in cui sorgerà il nuovo ospedale di Pesaro abbia scelto Muraglia, di fatto assecondando – volenti o nolenti – la volontà di Ricci.
Con la revoca del project financing e il mantenimento degli attuali posti letto avevamo tirato un sospiro di sollievo, convinti che l’incubo dell’ospedale unico fosse terminato, puntando finalmente alla creazione di strutture autosufficienti e dotate dei servizi di primo livello, e mettendo fine al triste pendolarismo tra Fano e Pesaro anche per le esigenze più essenziali.
Invece apprendiamo che la vicinanza o meno a Fano sia stato uno dei criteri fondamentali nella valutazione dei siti proposti (Muraglia e Case Bruciate), come se si prevedesse che tale pendolarismo debba continuare, facendo perdurare una integrazione disfunzionale dei reparti come quella attuale.
Ecco perché quella che sembrava una questione confinata alle esigenze del pesarese diventa ora anche affare dei fanesi. Visto l’ascendente che Ricci sembra avere ancora sulle scelte della Regione, non vorremmo che si realizzasse anche un’altra delle condizioni da lui già dettate, cioè quella di realizzare una struttura modulare, che in futuro possa essere quindi ampliata per resuscitare l’ospedale unico di antica memoria, con il conseguente smantellamento del Santa Croce.
Per scongiurare questo scenario inquietante, continueremo a vigilare a tutti i livelli, anche perché purtroppo siamo rimasti gli unici nella condizione di poter garantire che la volontà popolare venga attuata nei fatti senza essere subdolamente stravolta.
Tommaso Mazzanti
Francesco Panaroni
Giovanni Fontana

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