Mondiale alla Serbia, ma l’Italia di Mazzanti è comunque da standing ovation

Si è dovuto “accontentare” del secondo posto ai Mondiali di pallavolo femminile Davide Mazzanti, l’allenatore della nostra nazionale nato a Fano e marottese doc comunque entrato oggi nella storia. Alle sue ragazze terribili, come sono state ribattezzate dal popolo azzurro nella loro entusiasmante cavalcata iridata in Giappone, scandita da ben 11 vittorie, non è infatti riuscito di vendicarsi della Serbia e salire così sul tetto del mondo del volley. La giovane Italia si è portata a casa i premi riservati a miglior palleggiatrice con Ofelia Malinov, miglior opposto con Paola Egonu, miglior schiacciatrice #1 con Miriam Sylla e miglior libero con Monica Di Gennaro, ma nella palpitante finale per l’oro di Yokohama si è arresa per 15-12 al tie-break. Soprattutto sotto i colpi della scatenata Tijana Boskovic, eletta MVP del torneo. I tanti appassionati italiani di questo sport o semplici tifosi occasionali hanno sognato anche oggi grazie alle gesta delle loro connazionali, che si sono fatte raggiungere due volte nei precedenti quattro set chiusi con parziali di 25-21, 14-25, 25-23 e 19-25. Poi è tornato ad aleggiare lo spettro dell’altro scontro diretto di questa rassegna giapponese, vale a dire di quel 3-1 subito proprio ad opera delle serbe il 16 ottobre scorso nell’unico altro ko rimediato da Cristina Chirichella e compagne nel cammino verso l’ultimo duello per il titolo. Resta a prescindere dall’epilogo uno straordinario risultato quello conseguito dalla nostra selezione, che con Mazzanti CT aveva già ottenuto un prestigioso argento al World Gran Prix del 2017 a Nanchino giungendo dietro al Brasile e davanti alla stessa Serbia.

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