NOA CELEBRA I SUOI TRENT’ANNI ‘ITALIANI’ A FANO JAZZ BY THE SEA

Partita con il concerto-anteprima all’Arco di Augusto con Fred Wesley e la sua band, la XXX edizione di Fano Jazz By The Sea entra subito nel vivo sabato 23 luglio con una nutrita serie di appuntamenti, il più atteso dei quali è senz’altro il concerto di Noa alla Rocca Malatestiana (ore 21.15).

La celebre artista israeliana aprirà a Fano il tour celebrativo dei 30 anni di presenza sulle scene italiane con un concerto riepilogativo della sua fortunata carriera. Al suo fianco ci saranno il chitarrista Gil Dor, da sempre prezioso partner artistico della cantante, il pianista Ruslan Sirota e il bassista e sassofonista Omri Abramov.

Nell’arco della giornata sicuramente lasceranno il segno anche le due street parade (ore 12.30 e ore 18.30) della P-Funking Band, che come di consueto inonderà di suoni e ritmi festosi vie e piazze del Centro Storico. L’agenda prevede anche l’inaugurazione della sezione Young Stage (Jazz Village, ore 19.30) con il batterista Enrico Morello che proporrà il suo recentissimo progetto Cyclic Signs, forte di altri talentuosi musicisti quali il trombettista Francesco Lento, il sassofonista Daniele Tittarelli e il bassista Matteo Bortone. Infine, per Cosmic Journey, il polistrumentista pesarese Marco Cesarini si presenterà con la sua Uqbar Orchestra! (ore 23.00, sempre al Jazz Village).

P-Funking Band ph: Erika Belfiore

Poche ore di sonno e si potrà assistere a uno degli eventi più suggestivi di Fano Jazz By The Sea: il Concerto all’Alba, che domenica 24 all’Anfiteatro Rastatt (ore 5.00) avrà come protagonista il pianista Fabio Giachino. E a seguire, appuntamento con Yoga & Jazz Experience a cura di Costanza De Sanctis e del percussionista Peppe Consolmagno (Jazz Village, ore 07.45).

Noa celebra a Fano i suoi trent’anni “italiani”: reca infatti la data del 1992 il suo primo concerto fuori dai confini israeliani, a Catania, insieme al chitarrista Gil Dor, tutt’ora inseparabile partner artistico della cantante di origini yemenite. Da allora Noa ha calcato prestigiosi palcoscenici, collaborato con artisti del calibro di Sting, Santana, Bobby McFerrin, Chick Corea, Stevie Wonder, Pat Metheny, che nel 1994 le ha prodotto il primo album internazionale. E poi, il primo concerto davanti ad un Papa, Giovanni Paolo II: l’immagine della prima cantante ebrea che si esibisce in Piazza San Pietro, di fronte alla massima autorità cattolica, fa il giro del mondo ma le procura forti critiche nel suo paese da parte degli integralisti. È poi sul palco a cantare cinque minuti prima dell’assassinio di Rabin e alla Casa Bianca per Bill e Hilary Clinton. Ed ancora, la chiamata di Roberto Benigni e Nicola Piovani nel 1999 per scrivere il testo de “La vita è bella”, il cui video viene girato a Bergamo, e i ripetuti incontri con Papa Francesco. Senza dimenticare i tanti dischi dove Noa affronta sue canzoni, ma anche Bach, la canzone napoletana, il jazz. Insomma, Noa è una artista a tutto campo, la cui musica è, innanzitutto, un formidabile messaggio di pace e di fratellanza tra i popoli.

Da anni collaboratore di Enrico Rava, Enrico Morello descrive così il suo progetto Cyclic Signs: “La spinta propulsiva di questo lavoro scaturisce dalla fascinazione verso i ritmi dell’esistenza e le molteplici facce delle loro mutazioni. Ho cercato di sovvertire la prevedibile logica del tempo metricamente organizzato tracciando percorsi inattesi, multiformi e compositi, con l’intento di restituire all’ascoltatore la sensazione di sorpresa e disorientamento che si prova quando ci si affaccia alle finestre dell’ignoto.

Avere a disposizione dei solisti di una così elevata caratura artistica ha indubbiamente facilitato il mio lavoro; mi sono limitato a tracciare dei confini e creare dei percorsi ideali all’interno dei quali ciascuno potesse esprimere liberamente la propria creatività ed il risultato di questa operazione ha stupito me stesso prima di chiunque altro”.

La marchigiana Uqbar Orchestra!, ideata e diretta dal chitarrista e tastierista Marco Cesarini, si presenta con Transumanza volume II Vulnus, naturale proseguimento delle idee nate con il primo disco. Il nuovo lavoro, nell’assumere svariate forme, è nato con il preciso intento di coinvolgere più musicisti creando rapporti e inclusione.

La parola “transumanza” deriva dal verbo transumare, ossia “attraversare”, “transitare sul suolo”: Transumanza Volume II Vulnus è appunto la voglia di andare oltre il genere, oltre lo stereotipo e di mettere al centro la musica in tutte le sue sfumature. Del gruppo fanno parte oltre al leader, i sassofonisti Jean Gambini, Daniele Mazzucchelli e Ugo Conti, il trombonista Andrea Angeloni, il bassista Nicola Neker Amadori e la batterista Giulia Di Muzio.

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