“Noi rispettiamo le regole, altri fanno sotterfugi per aggirare la legge”. Il Csi scrive al Prefetto

Il presidente provinciale Marco Pagnetti ha inviato una lettera al Prefetto Vittorio Lapolla denunciando il modus operandi di altri enti di promozione sportiva

Il Dpcm parla chiaro: sono sospese le attività sportive amatoriali e possono continuare a svolgere gli allenamenti, sempre rispettando i vari protocolli, solo gli atleti agonisti e quelli che si stanno preparando per manifestazioni nazionali.

Ecco spiegato dunque il motivo dello stop ai campionati deciso dal Csi e la relativa chiusura di quegli impianti affiliati all’ente di promozione sportiva con sede in Fano, che abitualmente svolgono attività sportiva amatoriale (calcio a 5, danza, beach volley, ecc.).

“Come si dice in questi casi però – afferma infuriato il presidente Marco Pagnetti -, fatta la legge trovato l’inganno, e come nel più classico degli scenari all’italiana, ecco che altri enti di promozione sportiva operanti sul territorio provinciale e avente sede a Fano hanno improvvisamente trasformato la propria attività da amatoriale ad agonista, aggirando la legge e, quel che più conta, mettendo a rischio la salute di centinaia di persone”.

In sostanza, trasformando in nazionali ed agonistiche quelle attività che sono sempre state amatoriali, questi enti di promozione sportiva permettono ai propri tesserati di continuare a fare la classica partitella, “spacciandola” per allenamento in vista di una psudo competizione nazionale.

“E’ una cosa scandalosa – tuona Pagnetti – così com’è scandalosa la campagna social di questi enti che, credendo di fare i furbi, invitano gli atleti a tesserarsi con loro e le società ad affiliarsi visto che loro ‘possono offrire servizi aggiuntivi’”.

Il fatto è stato segnalato al prefetto di Pesaro-Urbino, Vittorio Lapolla, al quale il comitato ha denunciato l’accaduto chiedendo di intervenire.

“In questi giorni – affermano Pagnetti e il presidente nazionale Vittorio Bosio – abbiamo assistito ad un’azione predatoria nei confronti delle società sportive CSI, invitate a cambiare casacca a favore di EPS senza scrupoli e senza attenzione alla salute pubblica, i quali, infatti, hanno cercato di trarre profitto da una situazione drammatica. Come CSI non intendiamo restare a guardare e difenderemo le nostre società sportive”.

In attesa della risposta del Prefetto, il Csi sta permettendo gli allenamenti individuali di quelle discipline ammesse dal Dpcm, e, già da diversi mesi, ha redatto dei propri protocollo al quale ogni società deve attenersi: “Non ci siamo fermati un attimo – conclude Pagnetti – lavoriamo continuamente per tutelare le nostre società e i nostri ragazzi. Farci prendere in giro così non lo accettiamo e andremo fino in fondo a questa vicenda”.

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