Paolini: «Con i tagli servizi a rischio»

Monito del presidente della Provincia: ogni anno versiamo oltre 4 milioni allo Stato, costretti a ridurre la spesa per la manutenzione delle strade

Monito del presidente Giuseppe Paolini nella giornata della protesta dei sindaci della provincia per i tagli agli enti locali: «C’è forte preoccupazione per la situazione generale che poi si ripercuote sui servizi ai cittadini. Comprendo le ragioni della manifestazione. Lo scenario delle Province assume poi tratti paradossali, perché dopo la riforma abbiamo mantenuto funzioni fondamentali come le strade e le scuole superiori ma con trasferimenti azzerati. Oggi pomeriggio porteremo in consiglio provinciale gli schemi del bilancio di previsione 2025-2027. I tagli alle Province italiane non solo non diminuiscono, ma sono stati ulteriormente aggravati dall’ultima legge di bilancio. Per Pesaro e Urbino le ulteriori decurtazioni arrivano a 700mila euro nel 2024 e altri 700mila euro nel 2025. Per approvare il bilancio, quindi, saremo costretti a ridurre la spesa per la manutenzione delle strade provinciali rispetto agli anni scorsi. Non c’è altro modo». Sottolinea il presidente: «Ogni anno nel complesso dobbiamo versare allo Stato più di quattro milioni: è la differenza tra i tagli che subiamo (oltre 20 milioni, ndr) e quello che ci viene poi restituito con i trasferimenti (16 milioni, ndr). Da Roma è facile parlare. Ma poi, se piove dentro le scuole, con gli studenti che giustamente protestano dobbiamo parlarci noi». Non solo: «Con il passaggio delle funzioni fondamentali, abbiamo passato negli anni anche le proprietà delle infrastrutture all’Anas e alla Regione. Ma ancora paghiamo i mutui, anticipando fondi di cassa per i quali non riceviamo rimborsi. Senza contare che dal 2025 ritornerà il nuovo patto di stabilità, che comporterà ulteriori compressioni nella parte corrente del bilancio. Per questo capisco lo stato d’animo degli amministratori e ringrazio il prefetto che li ha ricevuti per ascoltare le loro istanze. La prossima settimana – conclude Paolini – ci sarà l’assemblea nazionale dell’Upi (Unione Province italiane). Tutte le Province sono sulla stessa barca e il grido d’allarme è unanime».    

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