RESIDENZE DIGITALI, CON AMAT PREMIATA LA CREATIVITÀ MARCHIGIANA

Premiata la creatività marchigiana con ben due progetti su quattro tra i vincitori della quarta edizione di Residenze Digitali, una chiamata nazionale agli artisti della scena contemporanea che vogliano espandere i propri confini esplorando lo spazio digitale nel proprio percorso autoriale, promossa da AMAT – da sempre impegnata in progetti di rete nazionali e internazionali come circuito marchigiano di teatro, musica, danza e circo “titolare di residenza” riconosciuto da Regione Marche e MiC – insieme a Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt) che ne è il promotore, in partenariato con Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora │ La Corte Ospitale), l’Associazione ZONA K di Milano, Fondazione Piemonte dal Vivo – Lavanderia a Vapore, C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche (La Mama Umbria Umbria International – Gestioni Cinematografiche e Teatrali/ZUT – Centro Teatrale Umbro – Micro Teatro Terra Marique – Indisciplinarte) e Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza.

I progetti marchigiani selezionati sono quelli di Malte & Collettivo ØNAR Il Teatropostaggio da un Milione di Dollari e Mara Oscar Cassiani Ai Love, Ghosts and Uncanny Valleys <3 ai quali si aggiungono Citizens di Simone Verduci, con la consulenza per il concept coreografico e la regia di Ariella Vidach e Humanverse di Martin Romeo.

I lavori sono stati selezionati da una giuria di rappresentanti dei 9 partner organizzatori e dalle 3 tutor, le studiose Laura Gemini, Anna Maria Monteverdi, Federica Patti. Ogni compagnia artistica riceverà un contributo di 4000 euro + iva e sarà affiancata, nello sviluppo e nella realizzazione del lavoro, dai partner e dalle tutor. L’esito del processo creativo sarà una prima restituzione in un festival diffuso, sia live che online, che si terrà dal 21 al 26 novembre 2023.

Una residenza artistica digitale è un’occasione di studio, sperimentazione, creazione, per la realizzazione di opere in uno spazio nuovo, quello del digitale, con tutte le implicazioni estetiche, tecniche e relazionali che ne derivano. Si tratta di una possibilità che arricchisce il percorso degli artisti, offrendo nuove prospettive a organizzatori, operatori culturali, e agli stessi spettatori.

Giacomo Lilliù (ideazione e curatela performativa) e Pier Lorenzo Pisano (curatela drammaturgica) di MALTE & Collettivo ØNAR presenteranno Il Teatropostaggio da un Milione di Dollari, un progetto nel quale gli artisti hanno selezionato 4 dei più popolari creatori di contenuti memetici sulla base della loro capacità di coniugare immediatezza e complessità. Dal 2023, il gruppo di lavoro partecipa a una serie di incontri mensili, con l’intento di avvicinare la sfera teatrale alle sensibilità dei selezionati e comporre dei materiali testuali da consegnare a 4 attori professionisti in residenza artistica. Il materiale raccolto durante il progetto sarà condiviso su un portale web dedicato: un palinsesto ispirato dalla Million Dollar Homepage, mosaico pubblicitario e vero reperto della storia internettiana. Il sito, accessibile in anteprima durante la Settimana delle Residenze Digitali, renderà disponibili testi, video, meme, saggi e interviste: un archivio di questa prima incursione in un territorio ancora in ampia parte vergine.

“Possiamo innamorarci di una Ai (intelligenza artificiale) e poi decidere di lasciarla?” su questo si interroga in Ai Love, Ghosts and Uncanny Valleys <3 Mara Oscar Cassiani, artista wifi-based che lavora nel campo della performance, della coreografia, dei linguaggi digitali, del ritual clubbing, esplorati attraverso pratiche performative live, sia offline che online. Amici Virtuali, avatar che posseggono profili Instagram e ci danno consigli, Ai che diventano i partner nella vita affettiva. In molti modi, sembra la relazione perfetta, perché si potrebbe sempre fare affidamento sul compagno di intelligenza artificiale, sempre disponibile a fornire compagnia e comprensione. Eppure, questo meccanismo di estrema umanizzazione diventa aberrante: quanto più la Ai assomiglia all’umano, tanto più gli utenti sono sconvolti (effetto Uncanny Valley). Il processo del progetto oscilla tra storytelling di YouTube e momenti di realtà aumentata. L’obiettivo è narrare ma anche dare una dimostrazione performativa della coesistenza di un rapporto tra Ai, in forma di avatar virtuali e utenti, e l’impatto sulla presenza corpo e sul nostro comportamento dell’uso dei device come tramite comunicativo.

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