SANITA’: SCELTE CHIARE

Riceviamo e pubblichiamo da ART. 1 un comunicato sulla sanità.

 

La discussione sul Piano sanitario regionale sta per concludersi, senza coinvolgimento dei cittadini, senza la conoscenza dei loro bisogni, senza la verifica di che

cosa abbiano prodotto i piani precedenti.

Ci sono solo principi ed enunciazioni formali, buoni per tutte le stagioni.

Non c’è un’analisi seria di ciò che esiste, di ciò che va potenziato e di ciò che va superato.

Si sono create tensioni e divisioni tra i territori.

Ci sono però alcune scelte chiare, anche se non apertamente dichiarate:

  • Tutti i territori, sede di piccole strutture ospedaliere sono stati considerati senza futuro, destinati ad anziani cronici, le strutture sono state trasformate e chiamate “ospedali di comunità”, oltre al danno, la beffa. Vengono, infatti, erogate cure intermedie, che nulla c’entrano con l’ospedale, a costi più alti rispetto alle altre Regioni e con un modello gestionale misto che prevede operatori del distretto, operatori di ciò che rimane della precedente struttura ospedaliera e medici di medicina generale;
  • Aumento dell’acquisizione di servizi dal privato anche in violazione di leggi nazionali;
  • Disattenzione verso il ruolo del distretto e dell’assistenza territoriale;
  • Scarsa attenzione all’area della salute mentale, tanto che nella prima stesura del piano, mancava la scheda di riferimento.

L’impegno del Presidente Ceriscioli si è concentrato nella costruzione dei nuovi ospedali, uno per volta …. per tenere tutti buoni!

Si sa che non ci sono fondi a sufficienza né per le nuove costruzioni né per la sistemazione delle strutture che, in attesa del nuovo continueranno a funzionare.

I pronto soccorso esistenti sono intasati, conseguenza della scelta assurda di chiudere tutti i punti di primo intervento delle piccole strutture.

I cittadini aspettano ore …. come aspettano ore per mettersi in contatto con il CUP (centro unico di prenotazione).

La confusione è nei fatti!!!!

Art. 1 chiede alla Giunta regionale di produrre i seguenti atti per il:

  1. Riordino della rete ospedaliera e delle reti cliniche, con particolare attenzione alle aree interne;
  2. Riordino della rete d’emergenza-urgenza;
  3. Potenziamento dell’intervento nell’area della salute mentale per giovani, adulti nella psichiatria infantile;
  4. Potenziamento dei distretti, dell’assistenza domiciliare e dei consultori;
  5. Programmazione nell’edilizia sanitaria e ospedaliera in cui vengano specificati, con chiarezza e trasparenza, per tutte le iniziative in corso, sia gli aspetti economici, sia l’impatto organizzativo di ciascun progetto e definisca le linee di indirizzo sui nuovi ospedali che s’intendono costruire, ristrutturare e convertire;
  6. Governo del rapporto con i privati: va approvato con DGR un documento con il Piano di Committenza che specifichi le linee di attività da sviluppare e quelle da ridimensionare per ogni tipologia di struttura. Il documento deve essere comprensivo dei dati di produzione degli ultimi 3 anni e deve specificare i criteri di riconoscimento delle attività da ridimensionare o potenziare;

 

  1. Potenziamento della prevenzione nei luoghi di lavoro.

Riteniamo che solo con questi atti, contestuali al piano, i cittadini potrebbero ritenere che le istituzioni, in particolare la Regione e la politica abbiano a cuore la loro salute e la qualità della loro vita. Al momento questa opinione positiva ci pare assente.

Non è questa la sanità che vogliamo, non è questa una politica sanitaria che condividiamo.

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