SBARCA NELLE MARCHE “BIODIVERSITY4YOUNG”, IL PROGETTO FORMATIVO DI LEGAMBIENTE ED ENEL SULLA BIODIVERSITÀ

Percorsi didattici, project work e attività di citizen science per promuovere la tutela e la valorizzazione del territorio

 Scuole, studenti e aziende sentinelle della biodiversità: questo l’obiettivo del progetto di educazione ambientale denominato “Biodiversity4Young” che Enel ha lanciato insieme a Legambiente sul territorio nazionale e che è sbarcato anche nelle Marche. Un’iniziativa con al centro la tutela e la valorizzazione della biodiversità e che mira, attraverso la realizzazione di Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, a introdurre questo argomento all’interno del percorso didattico degli studenti del triennio delle scuole superiori, sensibilizzandoli sulle tematiche della sostenibilità e valutazione della qualità ambientale.

Per la tappa marchigiana è stato l’ I.S.S. Polo 3 di Fano nella provincia di Pesaro-Urbino a ospitare l’iniziativa. Circa 28 ragazzi e ragazze, alunni della 4A e 4B dell’istituto tecnico-informatico, che hanno partecipato al percorso formativo, a cura di Legambiente, costituito da 22 ore complessive suddivise in: 8 ore di formazione in aula con l’obiettivo di far conoscere a studenti e studentesse i problemi legati alla tutela della biodiversità, incontri e dibattiti con esperti naturalisti sulla salvaguardia degli ecosistemi, e la testimonianza di esperti di Enel su progetti in essere sul territorio; ; 4 ore di laboratorio di citizen science svolte in luoghi idonei a mettere in pratica gli strumenti, acquisiti durante il percorso, alla ricerca di alcuni indicatori di biodiversità; 8 ore di lavoro di gruppo per valorizzare la ricchezza del territorio, individuare le minacce e le azioni da poter mettere in campo per tutelarla.

Nelle Marche l’attività di citizen science è stata organizzata nell’ambito di una uscita svolta presso il Canale Albani nei pressi della centrale idroelettrica della Liscia a Fano. Qui alunni e alunne del “Polo3” sono entrati in azione alla passerella delle anatidi dove sono andati alla ricerca delle specie invasive attraverso le tecniche di monitoraggio già spiegate durante gli incontri di formazione in aula. Un luogo simbolo della città di Fano che negli ultimi tempi è stato oggetto di interventi di riqualificazione, tale da diventare un punto ricreativo per la comunità del territorio. Insomma dall’uso di tecniche di apprendimento innovativo in aula a toccare con mano le peculiarità degli ecosistemi che hanno fatto scoprire alle classi coinvolte la preziosa biodiversità custodita da boschi, ruscelli e prati per la maggior parte dei casi sconosciuta prima del percorso formativo organizzato da Legambiente ed Enel.

Il progetto Biodiversity4Young, realizzato da Legambiente ed Enel, si è concluso ieri, venerdì 16 dicembre, con le 2 ore di follow-up in programma, durante le quali tutte le classi che hanno partecipato si sono confrontate da remoto presentando le rispettive proposte realizzate per la tutela della biodiversità dei territori.

“Biodiversity4Young è stato un percorso prezioso per gli alunni e le alunne delle scuole che hanno preso parte all’iniziativa – ha spiegato Elena Ferrario responsabile Formazione di Legambiente, coordinatrice del progetto Biodiversity4Young. Perché, grazie a incontri teorici, dibattiti e confronti con esperti di Legambiente, i ragazzi hanno esplorato un tema importante come la salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi. La chiave vincente di questo percorso è sicuramente l’applicazione sul campo dei temi affrontati in aula. L’osservazione e la ricerca di specie animali e vegetali in luoghi vicini ai ragazzi ha fatto conoscere di più i loro territori e le loro potenzialità. É anche in questo modo che le generazioni future avranno più cura del patrimonio naturale per valorizzarlo al meglio”.

“I ragazzi hanno svolto un buon lavoro di ricerca su un’area di interesse sociale ed ambientale del nostro territorio, ai passeggi hanno avuto modo di monitorare le specie, prevalentemente avifauna, presenti a Fano, hanno anche constato la presenza di specie invasive, come la nutria, animale la cui esistenza nel Canale Albani è assodata da tempo” – sostiene Pamela Canistro, presidente del Circolo Legambiente Fano ‘Idefix’ – “inoltre è stato un progetto utile per conoscere e valorizzare il nostro territorio. Capire quali sono le specie che danneggiano l’ambiente, attraverso laboratori innovativi di citizen science, attraverso la compilazione di moduli, utilizzati anche a livello accademico, e riportare i risultati in forma di telegiornale, è stata un’esperienza differente e interessante. Vorremmo anche riportare i risultati ottenuti alla cittadinanza”.

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