Seri a Papalini: “Lo ringrazio, ma avevamo previsto contributi sulla Tari già nel 2020”

“Ringrazio il presidente di Confindustria per l’invito, ma forse gli è sfuggito che la nostra amministrazione avesse previsto una riduzione della Tari già a luglio 2020”. Il sindaco Massimo Seri (nella foto in alto) risponde a Mauro Papalini (nella foto in basso), presidente di Confidustria, che oggi sulla stampa l’ha sollecitato a seguire l’esempio di Pesaro, sulla riduzione della Tari alle imprese che hanno avuto una diminuzione di fatturato.

“Non è nel mio stile fare raffronti con altre realtà locali, ma visto che sono stato tirato in ballo, ritengo opportuno fare alcune precisazioni su quanto ha affermato il presidente di Confindustria. La nostra amministrazione è sempre stata vicina al mondo imprenditoriale, interpretandone i bisogni e accogliendone le necessità in un momento particolarmente delicato, segnato dalle conseguenze drammatiche della pandemia. Non a caso, a luglio 2020, attraverso una delibera del consiglio comunale abbiamo previsto un contributo Tari del 25% della quota variabile nei confronti di tutte quelle imprese che avevano registrato una flessione del fatturato pari al 25% rispetto al 2019. Sono state sicuramente maggiori le aziende fanesi che hanno riportato un calo del volume d’affari attraverso il confronto con il 2019, in controtendenza a Pesaro che ha composto il paragone mettendo come criterio la riduzione del fatturato del 2021 rispetto al 2020, anno in cui le aziende per mesi sono state costrette alla chiusura. Quindi siamo felici che il nostro intervento sia stato ripreso con le medesime modalità dalla città di Pesaro”.

La questione permette a Seri di ampliare il ragionamento e di approfondire il tema legato alla riforma degli strumenti finanziari destinati agli enti territoriali, affinché vengano stabilite nuove modalità di accesso: “Da settimane sostengo che sia ingiusto che molti canali di finanziamenti siano disponibili solo per città capoluogo. E’ opportuno che sia garantita la possibilità d’accesso a tutti i comuni, tenendo conto delle caratteristiche demografiche e geografiche. Queste oggettive disparità, che non sono questione di lana caprina, di status o di invidia nei confronti delle città capoluogo, costituiscono vere e proprie ingiustizie che poi si riverberano su cittadini e imprese, con il rischio di frenare la futura ripartenza sociale ed economica. Serve maggiore tutela anche nei confronti delle città medie”.

Potrebbero interessarti anche...