Sottoscritto il protocollo d’intesa per la realizzazione della rete nazionale dei Distretti Biologici

E’ stato sottoscritto a Mondavio, presso il ristorante La Palomba, il protocollo d’intesa per la realizzazione della rete nazionale dei Distretti Biologici. A firmarlo 11 distretti nazionali sui 32 esistenti riconosciuti dalla rispettive Regioni e Province autonome. L’incontro è stato promosso dal Distretto Bio Terre Marchigiane che ha sottoscritto il protocollo insieme alla Fondazione Bio Sardegna, al Distretto Casalasco Vadenese (Lombardia), al Bio Distretto Alto Lazio Terra Viva, al coordinamento dei Bio distretti della Toscana (Val di Cecina, Fiesole, Chianti, Calenzano, Montalbano), al Bio Distretto dei Colli Euganei, al Bio Distretto Copanello (Calabria). Ha introdotto i lavori la presidente del Distretto Bio Terre Marchigiane Sara Tomassini: «E’ una giornata molto importante, un passaggio significativo verso la realizzazione della rete nazionale dei distretti biologici. Già diverse le adesioni e a breve seguiranno altri incontri per ulteriori sottoscrizioni. Obiettivo è definire obiettivi condivisi da raggiungere attraverso un rapporto di collaborazione e condivisione di idee e progetti comuni, nonché sviluppare e azioni per una proposta turistica integrata ai paesaggi, all’ambiente e ai prodotti agricoli e al valore storico culturale dei territori dei distretti aderenti al protocollo».

Ha preso quindi la parola il direttore del Distretto nonché di Confcommercio Marche Nord Amerigo Varotti: «Il biologico nasce nella nostra provincia con Gino Girolomoni e siamo molto contenti che proprio qui venga sottoscritto questo importante protocollo. E’ fondamentale fare rete tra agricoltura e commercio, produttori e ristorazione, e una promozione adeguata per valorizzare le straordinarie eccellenze enogastronomiche e non solo del nostro Paese. Abbiamo già messo in campo diverse iniziative, tra cui la partecipazione all’Agri Travel di Bergamo e altre sono in cantiere per lo sviluppo economico e turistico del territorio».

Sono poi intervenuti, tra gli altri, Antimo Zazzaroni (Istituto di medicina naturale di Urbino), Adele Cerisoli, ristoratrice e vicepresidente del Distretto, imprenditori bio del territorio, i responsabili dei distretti calabrese, toscano, lombardo e laziale e Luigi Alberton di SharryLand.

I distretti biologici sono uno strumento innovativo per una governance territoriale sostenibile, disegnandolo come spazio all’interno del quale i legami attivati tra amministrazioni pubbliche, aziende, associazioni e consumatori consentano l’attuazione e la promozione di modalità di gestione integrata delle risorse locali, potenziando le forme di produzione e utilizzo delle stesse in un’ottica di sostenibilità e valorizzazione delle autenticità. E’ necessario diffondere nuovi strumenti culturali-formativi per la nascita di nuovi linguaggi, sia per una produzione agricola che tenga conto delle attuali sensibilità del mercato, sia per una più stretta e sintonica correlazione con la ristorazione e l’accoglienza.

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