SOUL SUGAR, AUTENTICITÀ E ISPIRAZIONE

Il progetto Soul Sugar del tastierista francese Guillaume Metenier presenta il nuovo album Just A Little Talk, con 8 brani di soulful roots-reggae e dub, dove canzoni e strumentali originali accompagnano una piccola selezione di cover di Curtis Mayfield e Donald Byrd.

L’autenticità è importante nella cultura musicale, almeno per coloro il cui rapporto con essa è una storia d’amore che dura tutta la vita. Come ascoltatori, rispondiamo istintivamente agli artisti la cui produzione musicale è una rappresentazione autentica delle loro ispirazioni, esperienze e metodi di lavoro.
Da qualsiasi punto di vista, il progetto collaborativo Soul Sugar di Guillaume Metenier trasuda autenticità. È iniziato alla fine degli anni 2000 come sbocco per le rivisitazioni soul-jazz degli anni ’60 e ’70 e del funk Hammond, ma nel corso degli anni si è evoluto in qualcosa di completamente diverso: un veicolo per le fusioni musicali ispirate al dub e al reggae classico, realizzate in collaborazione con amici e musicisti che la pensano allo stesso modo. Di conseguenza, gli album di Soul Sugar mescolano un’impressionante musicalità con grandi groove e innumerevoli cenni ai suoni e agli artisti che hanno contribuito a formare Metenier.

L’approccio autentico e questo suono che arricchisce l’anima sono naturalmente in evidenza nel primo album in studio dei Soul Sugar, Just a Little Talk, pubblicato dalla casa discografica Gee Recordings fondata da Metenier stesso.

La stretta cerchia di collaboratori include Blundetto, Samuel Isoard, Yvo Abadi, Jolly Joseph, Jahno, Shniece, Slikk Tim e Leo Carmichael. Molti sono vecchi amici che sono apparsi in album e singoli precedenti, ci sono anche alcuni collaboratori che collaborano per la prima volta.

Questo approccio familiare ma anche fresco è rispecchiato dalla miscela di brani offerti in Just a Little Talk. Canzoni nuove e strumentali si affiancano ad una selezione di cover azzeccate, cosa che Metenier ha fatto fin dall’inclusione delle cover di Jimmy Smith e Dr Lonnie Smith nell’album di debutto del 2009 Nothing But The Truth. Tra le cover memorabili ci sono “Why Can’t We Live Together”, “I Want You” e “Never Too Much”, tutte con la voce di Leo Carmichael.Le cover da prima pagina sono innegabilmente speciali, come le riprese di “Makings Of You” di Curtis Mayfield, riarrangiate come una languida canzone roots reggae con la voce di Carmichael o come “Blackbyrd” di Donald Byrd, che Metenier ha brillantemente reimmaginato come una favolosa fusione di Studio One dub e Blaxploitation funk.Tuttavia, sono le composizioni originali dell’album a spiccare. Per dimostrarlo, basta ascoltare la delizia reggae-soul “The End of Your World”, con testi struggenti in stile roots e la voce solista di Jolly Joseph, oppure “Just a Little Talk” e il recente singolo ‘Top of My List”, caratterizzata dalla pesante bassline dub di Metenier e dall’incredibile voce di Shniece.

I brani strumentali originali sono altrettanto impressionanti e altrettanto autentici. Una di queste, “Tubby’s Ghost”, è stata originariamente scritta e registrata nel 1998 con il bassista Patrick Bylebyl, che all’epoca era partner di Metenier in un progetto chiamato Seven Dub. Si tratta quindi di una nuova cover di uno dei brani dello stesso Metenier. Una conclusione davvero piacevole per l’album più vero e autentico di Soul Sugar.

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