Taglio del nastro per il percorso “Dalla memoria al futuro” al Campus scolastico di Pesaro, Paolini: “Affidiamo a voi giovani questo spazio, simbolo di rinascita”
Ad accompagnare la cerimonia le performance musicali e artistiche degli studenti del liceo musicale e coreutico “Marconi”. Il presidente della Consulta degli studenti Andrea Bernardo: “Dopo la pandemia noi ragazzi ci troviamo come questa quercia, con una grande ferita che stiamo cercando di colmare”
“Affidiamo a voi giovani il simbolo di una memoria da custodire, ma anche di una speranza da coltivare affinché questo luogo diventi uno spazio creativo, capace di evocare riflessioni e progetti. Ho voluto fortemente questo percorso che non vuole essere solo in ricordo delle vittime del Covid ma anche un omaggio a tutto il personale sanitario e a tutte le donne e gli uomini che si sono prodigati senza sosta durante la pandemia per uscire dall’emergenza, così come ai tanti sindaci che hanno lottato in prima linea ed hanno sofferto nel non riuscire sempre a dare risposte. Questa provincia è stata particolarmente colpita dal Covid 19, ma dobbiamo dare speranza ai nostri giovani, figli e nipoti. E la presenza di un frutteto, simbolo di vita e di rinascita, altri alberi a medio ed alto fusto, luoghi di sosta attrezzati, nuova illuminazione e la scultura LacerAzione 2020 di Leonardo Nobili racchiudono proprio la volontà di andare avanti”. E’ quanto evidenziato dal presidente della Provincia Giuseppe Paolini all’inaugurazione del percorso commemorativo “Dalla memoria al futuro” al Campus scolastico di Pesaro, alla presenza di autorità civili e militari, della delegazione del Landkreis di Rastatt in questi giorni in visita istituzionale, di sindaci e amministratori del territorio provinciale e regionale, di rappresentanti delle istituzioni scolastiche, dell’Università di Urbino e del mondo della sanità. Paolini, che al termine della cerimonia ha deposto un fiore ai piedi dell’opera, ha rivolto un particolare ringraziamento all’artista Leonardo Nobili, a Biesse Group (presente il Chief innovation, social responsability & quality officer, Paolo Tarchioni) e Marche Multiservizi (presente l’amministratore delegato Mauro Tiviroli), a studenti e insegnanti e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo percorso.
Sono stati i giovani i veri protagonisti dell’iniziativa. Studentesse e studenti del liceo musicale e coreutico “Marconi” hanno infatti accompagnato i vari momenti con performance musicali e artistiche di grande effetto: dalle coreografie delle danzatrici e dei danzatori sulle note del brano “Luna blu” eseguito al pianoforte dallo studente Davide Omiccioli e composto per l’evento dalla professoressa Monica Marcolini, alle note del “Silenzio” eseguite alla tromba dallo studente Tommaso Bonetti, per chiudere sulle note di “Pomp and Circumstance” di Elgar eseguite dalla “Big Banda” del “Marconi”.
“Se il Covid ci ha dato sofferenza, isolamento e paura – ha detto l’assessore alla Solidarietà del Comune di Pesaro Luca Pandolfi, portando il saluto di tutti i sindaci del territorio – questo è un luogo di vita, di giovani, di relazioni, il posto più adatto per guardare al futuro. Già prima della pandemia dal Campus sono partite le manifestazioni dei ragazzi di ‘Friday for future’ e l’opera di Leonardo Nobili, che richiama anche al rapporto tra uomo e natura, è veramente adatta a questo contesto”.
“Fin dall’inizio della pandemia – ha sottolineato la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Alessandra Belloni – docenti e personale scolastico hanno lavorato giorno e notte per riorganizzare l’attività didattica, trovare nuovi spazi, seguire i protocolli di sicurezza. La scuola, pur in modalità non in presenza, non ha mai chiuso le porte, anche se i giovani hanno sofferto molto la mancanza di socialità ed il Covid ha inferto ferite anche di ordine psicologico. Il percorso che si inaugura oggi rende questo luogo più bello, non permettete a nessuno – ha aggiunto rivolta agli studenti – di violare e sporcare questo spazio”.
“L’opera LacerAzione – ha spiegato l’artista Leonardo Nobili – è nata dal tronco di una quercia colpita dalle schegge di un bombardamento a Montecchio durante la seconda guerra mondiale. Il taglio inferto rappresenta la ferita staccatasi dal corpo, in attesa di ricompattarsi e rimarginare metaforicamente le lacerazioni dell’umanità. Ho inserito nella parte superiore un vetro frantumato a forma piramidale, proiettato verso l’alto, alla ricerca di uno spazio di luce. L’allusione è anche allo scempio dell’uomo verso la natura e alla necessità di ritrovare l’armonia attraverso l’arte. Voglio ricordare in questa occasione Bruno Magi, scomparso il mese scorso, che mi ha regalato questo tronco raccontandomi la storia dell’albero. Vorrei chiedere ai ragazzi di rispettare l’opera, che è di tutti noi”.
“Non posso dire altro che grazie – ha detto il presidente della Consulta degli studenti Andrea Bernardo – perché avete dato nuova vita ad un luogo che non era valorizzato, consentendo a noi giovani di avere un posto vicino alle nostre scuole per ritrovarci, svagarci, studiare insieme e perché no, fantasticare sul futuro. L’opera LacerAzione 2020 esemplifica perfettamente le nostre fragilità: noi ragazzi, in questo momento di ripresa dopo la pandemia, ci troviamo come quest’albero, con una grande ferita che stiamo cercando di colmare piano piano, tornando a vederci e a vivere relazioni vere. Ringrazio tutte le realtà che hanno preso parte al progetto per averci fatto questo grandissimo regalo”.
In rappresentanza dell’Ordine dei medici e di tutto il personale sanitario in generale è intervenuto il presidente dell’Albo odontoiatri Franco Cesaroni. “Ringrazio il presidente Paolini per questa giornata che è anche un riconoscimento al sacrificio di tutti i sanitari, medici e paramedici, soprattutto quanti hanno combattuto in prima linea a rischio della propria vita, con inevitabili perdite. Quando è arrivata la pandemia, in Italia prima che nel resto d’Europa, il personale sanitario ha subito cercato di arginare il virus con ciò che aveva, ma aveva poco. Anni di tagli costanti e indiscriminati alla sanità da parte di Governi vari hanno portato al culmine una criticità che la pandemia ha evidenziato nella sua drammaticità. Mancano medici a tutti i livelli ed attualmente, come Ordine, assistiamo ad una massa di prepensionamenti da parte di sanitari più anziani, fortemente provati dall’esperienza Covid, dai turni massacranti, dalle ore ed ore con tute non traspiranti. Speriamo che la vicinanza che la popolazione ci ha dimostrato non venga dimenticata in fretta”.