TANTI RISTORATORI DI FANO SI SCHIERANO UNITI CONTRO IL CORONAVIRUS

Prima si sono coalizzati individuando una linea di condotta comune, poi si sono presentati di fronte al sindaco Massimo Seri, all’assessore alle Attività Economiche Etienn Lucarelli ed al presidente di ASET spa Paolo Reginelli per illustrare la loro iniziativa ed avanzare delle richieste. Sono un’ottantina di ristoratori di Fano, che di spontanea volontà hanno deciso di fermare le rispettive attività per contrastare l’epidemia di Covid-19 anteponendo la salute pubblica ai propri interessi economici. “Ristoranti di Fano Uniti”, così si sono chiamati gli aderenti, oltre a lanciare un segnale forte anche al resto della cittadinanza, hanno avanzato le seguenti istanze: l’inserimento della categoria nel Documento di Programmazione Economica Finanziaria (DPEF) del Governo ed una moratoria fino a 120 giorni dalla fine del periodo di “emergenza” disposto dal Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) per TOSAP, TARI, gas metano, acquedotto e tributi comunali. Ecco il post su Facebook col quale hanno reso pubblica la loro scelta: “La salute prima di tutto”. Con questo slogan i ristoratori di Fano che oggi si sono riuniti (con le dovute precauzioni) al ristorante “Alla Lanterna” vogliono lanciare un forte segnale di coesione e di rispetto delle regole. I 60 titolari di licenze di cibo e bevande si sono dati appuntamento per studiare una strategia comune per far fronte comune contro il propagarsi dell epidemia del Covid-19. Si è giunti alla decisione comune di abbassare tutti le saracinesche fino al 3 aprile, anteponendo così la salute pubblica ai propri interessi economici. Interessi che si moltiplicano in maniera esponenziale considerando che, dietro ognuno di loro, ci sono decine (centinaia) di famiglie che traggono il proprio sostentamento economico da questa attività di ristorazione. Quello che lanciano i ristoratori fanesi è un segnale di grande responsabilità, ma anche un forte richiamo ad un impegno del mondo politico e sindacale a non vanificare questo pesante sacrificio, poiché il governo centrale ad oggi non si è assunto la responsabilità di imporre lo stop a queste attività economiche, per non assumersi il rischio di dover erogare dei contributi statali di sostegno. Annullamento di tasse, tributi ed imposte per tutto il periodo di validità del decreto ministeriale, a cominciare da quelle comunali come rifiuti, acqua e suolo pubblico. Questa è la richiesta dei ristoratori fanesi, che fermano le loro attività per non alimentare gli spostamenti delle persone, in considerazione che la sanità pubblica rischia il collasso. “Noi stiamo tutti a casa, stateci anche voi”. “Ristoranti di Fano Uniti” sono stati coraggiosi ispiratori per altre categorie professionali sia in città che fuori dai confini comunali, dove si stanno organizzando analoghe collaborazioni. Qui sono già nati a stretto giro di posta “Bar di Fano Uniti”, “Bar Pasticcerie di Fano Uniti” e “Negozianti di Fano Uniti”, ed a breve potrebbero aggiungersi altri esercenti.

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