“Uomini in scarpe rosse”. Flashmob a Fano organizzato domenica 27 novembre dall’associazione Teatro LaVanda in collaborazione con l’Ente Carnevalesca

Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. In questa giornata si è invitati ad organizzare attività svolte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo problema.

Il 27 novembre alle ore 10,30, Fano farà la sua parte replicando il flashmob “Uomini in scarpe rosse” format nazionale ideato da Associazione Teatrando di Biella.

Per l’organizzazione fanese anche quest’anno l’Associazione Teatro LaVanda in collaborazione con l’Ente Carnevalesca di Fano propongono questo evento importante ed esclusivo, poiché dà l’opportunità a uomini di ogni età, religione, etnia, di scendere in piazza per manifestare il loro distacco dagli uomini violenti, facendosi portatori di un messaggio volto alla ragionevolezza, all’amore e al rispetto.

Quest’anno, come attori del flashmob ci saranno anche uomini, padri, fratelli che mai prima, su territorio nazionale, avevano aderito ad una manifestazione sul tema.

La splendida Piazza XX Settembre, nel centro storico della città, darà ospitalità alla comunità dei fedeli musulmani della nostra provincia rappresentata dall’Imam della moschea di Fermignano Youssef Id Abdelkader e l’Imam della moschea di Fossombrone Omar Rakhis i quali hanno risposto con molta convinzione all’invito della Presidente di TeatroLaVanda, Tiziana Stefanelli.

La comunità mussulmana e italiana insieme saranno le voci silenziose ma potenti, di questa protesta.

Lettere arabe si fonderanno con quelle italiane al fine di mandare un chiaro messaggio agli uomini di ogni nazionalità, volto al rispetto e all’ascolto verso colei che dà la vita.

Un incontro questo del 27 novembre fra persone che condividono la stessa convinzione che il mondo abbia bisogno di pace e amore soprattutto nei confronti della donna, dunque, un incontro che basa la sua volontà di esserci come necessità sociale e non politica o religiosa.

Anche l’Ente Carnevalesca, molto sensibile alle tematiche sociali, sarà presente convinta che anche attraverso la leggerezza, che non è superficialità, si possano e si debbano mandare messaggi importanti.

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