“La Resistenza degli Orbach”, martedì 26 gennaio presentazione e visione on line del film: una storia ebraica tra Trieste e le Marche
Alle ore 17.30, sulla piattaforma zoom, iniziativa del Comune di Cagli, della Fondazione XXV Aprile e del Circolo culturale Eidos, con i patrocini della Provincia e dell’Unione Montana Catria e Nerone
Su iniziativa del Comune di Cagli, della Fondazione XXV Aprile e del Circolo culturale Eidos, martedì 26 gennaio, alle ore 17.30, sulla piattaforma zoom meetings, verrà presentato il film documentario “La Resistenza degli Orbach”, per la regia di Gianfranco Boiani e ricerca storica di Giorgio Bianconi. Il film, realizzato grazie alla collaborazione della Comunità Ebraica di Trieste, racconta la storia dei fratelli Abramo e Isacco Orbach, due ebrei che si salvarono dalle persecuzioni razziali rifugiandosi con i loro familiari nell’entroterra pesarese, svolgendo poi un ruolo di primo piano nella Resistenza. L’incontro on line, patrocinato dalla Provincia di Pesaro e Urbino e dall’Unione Montana Catria e Nerone, vedrà gli interventi dell’assessora alla cultura del Comune di Cagli Benilde Marini, del presidente della Fondazione XXV Aprile Carlo Niro, del regista Gianfranco Boiani e dello storico della Resistenza Giorgio Bianconi, nell’ambito del programma di eventi culturali on line “Comete 20+20+1” promosso dal Comune di Cagli. Per ricevere le credenziali di accesso inviare una mail a: biografiedellamemoria@gmail.com
“L’idea del film, che ricostruisce la storia della famiglia Orbach attraverso le parole della figlia di Abramo, Loredana, collocando le vicende nel contesto politico e sociale della vita della Comunità Ebraica triestina – spiega Gianfranco Boiani – nasce dalla scoperta del memoriale di Samuele Panichi, che fu un leader anarco-sindacalista in America e poi comandante partigiano al ritorno in Italia. Panichi raccontava della presenza ebraica nelle Marche durante la seconda guerra mondiale e dei molti ebrei che egli stesso aveva salvato nascondendoli sulle montagne: tra questi, la famiglia Orbach di Trieste. Anche dalle testimonianze di quanti avevano ospitato e salvato famiglie ebree durante la guerra erano emerse le vicende degli Orbach, di cui però si erano perse le tracce, pensando che si fossero trasferiti in Israele. Con Giorgio Bianconi ci siamo messi alla loro ricerca e abbiamo così incontrato Loredana Orbach e suo figlio Massimo, che vivono tuttora a Trieste”.
“Le vicende di cui i fratelli Orbach furono protagonisti – evidenzia Giorgio Bianconi – si intrecciano con la storia della Comunità Ebraica di Trieste ma anche con quella della Guerra di Liberazione nelle Marche, in particolare nella provincia di Pesaro e Urbino. Dopo l’8 settembre 1943, mentre gli ebrei venivano deportati nei lager nazisti, Abramo e Isacco Orbach, con le sorelle e due bambini, riuscirono a fuggire da Trieste alla volta delle Marche, dove furono nascosti dalla popolazione locale, salvandosi dall’Olocausto. Entrarono a far parte di uno dei primi gruppi partigiani costituitisi sulle montagne dell’Appennino umbro-marchigiano, la Banda Panichi, guidata da Samuele Panichi e da Gustavo Terradura, padre della celebre partigiana Walkiria. Combatterono nella V Brigata Garibaldi “Pesaro”, mentre una delle sorelle, Lea Orbach, fece la staffetta. Dopo la liberazione dell’Italia centrale da parte degli alleati, si unirono alla Jewish Brigade, la brigata ebraica, dando la caccia ai criminali nazisti. A guerra finita tornarono a Trieste, dove ripresero l’attività artigianale e commerciale che avevano dovuto abbandonare dopo l’emanazione delle leggi razziali”.