DA FANO A MONACO… AMICI SENZA FRONTIERE…

Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa trentaquattresima puntata abbiamo il piacere di ospitare Simona Renzoni, trasferitasi da sei anni e mezzo a Monaco di Baviera in Germania.

Ciao Simona, quale molla ti ha spinto lontano dall’Italia?

<L’idea di andare a vivere all’estero mi ha sempre affascinato, perché caratterialmente amo le sfide e odio la routine. Ho lasciato Fano però seguendo mio marito, il cui lavoro ci ha portato a vivere in Nord Africa ed in Asia. Strada facendo – sono ormai 12 anni che siamo in giro! – è nata nostra figlia e col suo arrivo abbiamo pensato che era il momento di tornare in Europa. E’ pervenuta un’ottima proposta da una grossa azienda tedesca… ed eccoci qui>.

Qual è la tua attuale professione?

<Sono psicologa e psicoterapeuta e opero in un centro di consulenza, che potrebbe essere paragonato ad un nostro Consultorio. Mi occupo di tutto ciò che riguarda la tutela della salute mentale delle persone che si rivolgono a noi, muovendomi a stretto contatto con Psichiatra e Servizi Sociali. La sfida nel mio lavoro non sta però tanto nella consulenza psicologica, quanto più nel passare da un idioma all’altro: essendo un servizio rivolto ai cittadini europei, mi capita infatti di parlare anche quattro lingue diverse in una giornata. Il ruolo di mamma lavoratrice è peraltro molto tutelato ed incentivato in Germania, con la possibilità, non da poco, di continuare ad essere attive nel mondo del lavoro ma allo stesso tempo avere il tempo quotidiano necessario per seguire i figli>.

Cosa ti manca di Fano?

<Il mare! Ok, al primo posto gli affetti, ovviamente, però il mare viene davvero subito dopo. Qui in Baviera è pieno di laghi ed i bavaresi, quando si dice loro che manca il mare, rispondono “che te ne fai del mare? Abbiamo dei laghi meravigliosi e balneabili”… non possono capire!!! (ndr risata)>.

Hai trovato delle difficoltà iniziali di inserimento?

<La maggiore difficoltà nel vivere all’estero è, a mio avviso, la lingua. Nel mio caso venivo da Paesi in cui parlavo francese e inglese e mi sono trovata a dover re-imparare anche il tedesco. Dico re-imparare perché lo avevo studiato al Liceo e, anche se la mia pronuncia tradisce le origini italiane, adesso va molto meglio! Allo stile di vita è piuttosto facile abituarsi: i bavaresi vivono immersi nella natura rigogliosa che è  caratteristica di questa zona, coperta di boschi, montagne e laghi dove rigenerarsi nel weekend. La loro priorità è l’assoluto bilanciamento tra il lavoro e la famiglia/tempo libero, ovvero si deve sempre trovare tempo per lo sport, gli hobbies e gli impegni familiari. Ma il meglio di Monaco è che ha i vantaggi della grande città – vedi teatri, concerti, eventi, gare sportive, ecc. – senza gli svantaggi. E’ infatti a misura d’uomo, con ampi spazi, una rete di trasporto pubblico eccellente e molto “green”>.

Dalla Germania c’è qualcosa che porteresti a Fano?

<Scherzando, direi le loro birre al prezzo originale. In Italia è infatti più che raddoppiato, mentre qui costano meno dell’acqua. Volendo essere seria, sarò banale, ma il senso civico che hanno i tedeschi non credo sia facile da trovare altrove. Il bene comune è davvero sentito come comune e tutti sono super attenti a tutelarlo e preservarlo. Anche la sicurezza pubblica è un fiore all’occhiello; nonostante il milione e mezzo di abitanti la criminalità è molto contenuta e i nostri vicini, quando se ne vanno, lasciano tranquillamente aperta la loro casa al piano terra>.

Ad un tedesco quali luoghi consiglieresti di visitare nella nostra città?

<Tutto. I tedeschi amano la nostra cultura ed il nostro modo di vivere, quindi impazzirebbero sia per lo scorcio del Pincio che per la visita del Teatro della Fortuna, passando per un bel concerto alla Corte Malatestiana. E ovviamente come non pensare alle spiagge ed ai ristorantini sul mare, però non di pesce: preferiscono di gran lunga le grigliate di carne e per fortuna anche quelle da noi a Fano non mancano>.

Quali sono invece i tuoi posti preferiti là?

<La natura. Mia figlia è cresciuta “pascolando” negli innumerevoli meravigliosi parchi che ci sono qui. Uno su tutti l’Englischer Garten (foto 2), Giardino Inglese, che è, per dare un’idea, molto più esteso di Central Park a NY, e dove c’è un punto del fiume che scorre in mezzo ad esso in cui gli appassionati fanno addirittura surf. Amiamo anche i centri termali super attrezzati, con parchi acquatici, saune di ogni tipo, zone spa  che fanno la gioia di grandi e piccini, tra cui le Terme di Erding (foto 4), che sono tra le più grandi del mondo. Ma il nostro luogo del cuore è il castello di Neuschwanstein, il più famoso castello bavarese a circa 90km da Monaco, quello delle favole per intenderci, da cui Walt Disney prese ispirazione per il logo dei suoi parchi a tema. Unico e da vedere in qualsiasi stagione, però salire al castello in carrozza con la neve è davvero un’esperienza! Ultima citazione, quasi d’obbligo, al famoso Oktoberfest. E’ tanto amato dalle folle provenienti da tutto il mondo, tuttavia, devo ammettere, noi non ne siamo troppo appassionati. Preferiamo goderci una birra con gli amici in uno dei tanti Biergarten (foto 3) sparsi per la città>.

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