DA FANO ALLA NUOVA ZELANDA… AMICI SENZA FRONTIERE…
Secondo i dati a disposizione dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono oltre 3 mila i fanesi che vivono fuori dai confini nazionali. Per i più il legame con la terra natia è però rimasto forte, quasi indissolubile, al punto da spingerli a tornare appena gli è possibile anche se solo per qualche giorno. Coi loro appassionati racconti su Fano sono per altro i primi perfetti testimonial della nostra città, ma allo stesso tempo svolgono pure il prezioso ruolo di guide o comunque di riferimento per quanti si recano là dove essi hanno scelto di trasferirsi. Sono, insomma, Amici Senza Frontiere a tutti gli effetti. Di qui l’idea della nostra Associazione (e grazie al sostegno di Naver Montaggi di Carmelo Cogliandro) di dedicargli questo spazio, per sentirci ancor più vicini nonostante le distanze e magari scoprire altri interessanti punti di vista. In questa trentasettesima puntata abbiamo il piacere di ospitare Isabella Saba, trasferitasi dal 2014 in Nuova Zelanda.
Ciao Isabella, raccontaci come mai vivi ad oltre 18 mila chilometri da Fano…
<Ho conosciuto mio marito Daniel, neozelandese, 16 anni fa a Fano. Dopo un anno e mezzo mi ha chiesto se avessi voluto visitare la Nuova Zelanda insieme. Figuriamoci… ho sempre sognato di viaggiare e quindi come lo ha proposto stavo già sognando ad occhi aperti! Ho colto l’opportunità di avventurarmi con lui, anche se ero quasi riuscita ad ottenere un posto permanente, dopo tanti sacrifici, come maestra, nella scuola elementare. Ho però mollato tutto senza pensarci troppo e siam partiti. Avrebbe dovuto essere per un anno, in realtà ho esteso per altri sei mesi per poter visitare l’isola del sud del Paese dormendo nel Van e mantenendoci raccogliendo frutta. Dura, ma esperienza incredibile! Alla fine avevo la sensazione di dover tornare in Italia per riaggiornare la mia posizione come insegnante, sicché ho pensato che non potevo buttare all’aria tutti i miei studi. Son ripartita da sola, rimanendo in Italia per sei mesi. Finché il mio ragazzo non venne a riprendermi a Fano, mostrandomi il magico anello di fidanzamento e richiedendomi di tornare in New Zealand. Così volammo là per starci altri sei mesi, con tanto di matrimonio in spiaggia e poi luna di miele in Australia ed Indonesia per un mese. Dopo sei mesi abbiamo ripetuto la cerimonia anche a Fano, dove sono nati i nostri due maschietti. Ad un certo momento però si è posto il problema sulla sua permanenza in pianta stabile a Fano, considerato che lavorava nella nautica ed il settore purtroppo era entrato in crisi. Di lì la scelta iniziale di trasferirci vicino a Bergamo, ma lo stile di vita cominciava obiettivamente a pesarci e questo ci portò ad una nuova svolta. Destinazione Nuova Zelanda, stavolta per viverci. Siamo qui dal dicembre 2014, in un’isola del nord/nord-est, nella città di Tauranga. Attualmente insegno italiano ai dipendenti di Zespri, il più grande rivenditore al mondo di kiwi con uffici anche in Italia. Nello specifico a ragazzi che intendo effettuare scambi scolastici o viaggi in Italia>.
Cosa ti manca di Fano?
<Di Fano mi mancano la mia famiglia, gli amici, le serate in compagnia, uscire e ritrovarsi a fare due chiacchiere anche con amici e conoscenti che incontri per caso. E mi manca Fano in sé, perché è una cittadina che adoro>.
Hai trovato delle difficoltà iniziali di inserimento?
<Tante! La lingua, anche se l’inglese l’ho studiato a scuola per anni. Ma mi son resa conto come in Italia lo insegnino male: troppe poche ore, troppa grammatica e poca conversazione. Dopo qualche mese dal mio arrivo ho seguito un corso all’università solo per apprendere l’inglese e successivamente degli altri. Nell’ultimo ho conseguito il TEFL, una certificazione per insegnare inglese in tutto il mondo come seconda lingua. Qui poi lo stile di vita è completamente diverso: la gente è molto ospitale all’inizio, però non hanno molto interesse a coltivare nuove amicizie. Sono anglosassoni. Per questo quasi tutti i miei amici sono latini o asiatici>.
Da là c’è qualcosa che porteresti a Fano?
<Porterei le immense spiagge incontaminate. La semplicità delle persone: nessuno ti giudica per quello che fai o per come ti vesti; i bambini anche d’inverno girano o vanno a scuola con gli shorts e scalzi! Vogliono essere liberi! C’è’ anche più fiducia tra la gente: noi non chiudiamo mai la porta a chiave, se non quando stiamo fuori per più giorni. Di molto positivo c’è inoltre l’ampia gamma di opportunità lavorative e se vuoi aprire un’attività è assai più semplice e veloce che in Italia. E, altro aspetto da non trascurare, se a 30-40-50 anni sei stanca di quello che fai è più facile reinventarsi o tornare a studiare>.
Ad un neozelandese quali luoghi consiglieresti di visitare nella nostra città?
<Suggerirei di visitare tutta la cittadina e posti limitrofi, la Fano romana, le sagre, le feste paesane, la Fano dei Cesari, gli agriturismi, le trattorie…>.
Quali sono invece i tuoi posti preferiti da quelle parti?
<Raglan, sulla costa ovest; Coromandel, a nord-est; Rotorua, con gli spettacolari guysers; l’isola del sud, con lo straordinario parco nazionale di Abel Tasman e la meravigliosa penisola di Bank nei pressi di Christchurch. Dipende anche cosa piace fare: surf sulle onde, vela, canottaggio, tramping, pesca, caccia…>.
Com’è oggi la situazione Covid?
<Siamo stati Covid free per 18 mesi, ma proprio adesso siamo in lockdown da una quindicina di giorni. Già dal primo caso emerso nella comunità ad Auckland hanno chiuso tutto, però credo che la situazione sia sotto controllo. Vedremo, sperando anche di poter tornare presto in vacanza in Italia perché dall’ultima volta sono passati cinque anni. Take care!>.