Aset: durante i lavori in via Arco d’Augusto trovati resti del decumano
Nel corso di un intervento ordinario di allaccio privato alla fognatura pubblica eseguito dall’azienda Aset a Fano, sono stati rinvenuti alcuni lacerti ben conservati di basolato romano ancora in situ, ad una profondità approssimativa di circa 50 cm dal piano di calpestio attuale.
La scoperta è avvenuta in via Arco d’Augusto, asse viario che ricalca il tracciato del decumano massimo della romana Fanum Fortunae, all’interno di due piccoli saggi funzionali alla collocazione del breve tratto di condotta.
I basoli, in pietra non locale, probabilmente di tipo basaltico, appaiono ancora ben commessi e sostanzialmente mantenuti in assetto originario senza sprofondamenti o cedimenti, ma purtroppo vari interventi di età moderna già eseguiti hanno compromesso l’integrità complessiva del piano stradale antico, che si presenta parzialmente lacunoso nel tratto già posto in luce.
A lato del basolato, in corrispondenza di via de’ Martinozzi, lungo il basolato romano, è stato anche identificato un tratto ben conservato di marciapiede ancora in situ, costituito da grandi blocchi lapidei, spoliati in un solo punto.
Al di sopra di questo si imposta la fondazione rasata di una struttura muraria di età probabilmente medievale, perfettamente allineata con la fronte della torre medievale d’angolo posta sull’attuale incrocio viario.
La scoperta è avvenuta nel corso dell’attività di controllo archeologico in corso d’opera che viene di norma prescritta dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche per il centro storico di Fano, area ad alto rischio archeologico; la Soprintendenza stessa, subito
informata, ha quindi disposto la ripulitura, lo scavo e la documentazione dell’emergenza in forma di saggio archeologico con la collaborazione di Aset, anche per valutare la possibilità di realizzare l’opera con un tracciato alternativo a quello originariamente progettato.
Seguiranno poi, a cura della Soprintendenza, i necessari studi di approfondimento che permetteranno di contestualizzare il nuovo rinvenimento rispetto a quelli già noti per il centro storico, nel quadro delle conoscenze acquisite e delle ipotesi relative alla topografia urbana di Fano romana.
Da parte sua Aset si impegna a ridurre al minimo i disagi alla mobilità in quel tratto di strada, compatibilmente con le dovute attività di monitoraggio che saranno effettuate dagli enti competenti.