La nuova piscina sarà inaugurata ad inizio 2023. La Fondazione Carifano si farà carico anche degli arredi per consegnare l’impianto chiavi in mano
E’ l’opera più attesa dalla comunità, non solo fanese ma anche dagli abitanti delle Vallate del Metauro e del Cesano che da decenni attendo un simile impianto natatorio. La nuova piscina che sarà inaugurata all’inzio del 2023 entra quindi di diritto nell’albo delle opere più importanti mai realizzate dalla Fondazione Carifano che andrà a colmare un “vuoto” nel panorama sportivo fanese e del suo hinterland.
La sua consegna “chiavi in mano” combacia quasi con il termine del mandato dell’attuale presidente Giorgio Gargnola (aprile 2023), che spiega anche il perché del concetto “chiavi in mano”.
“Il nostro intento è quello di consegnare un’opera pronta per l’utilizzo – spiega Gragnola – e per questo motivo abbiamo deciso anche preoccuparci di tutti gli arredi, aspetto che non era inizialmente previsto, ma di cui ci siamo fatti carico affinché i futuri gestori possano entrare in un impianto già pronto e funzionale sin da subito. La piscina rappresenta un’opera complessa e chi dovrà gestirla dovrà essere nelle migliori condizioni possibili. La visione dovrà essere manageriale anche nell’ottica di uno sviluppo di attività aderenti al mercato”. Al fianco di Gragnola il Consiglio di amministrazione al completo composta dall’avvocato Francesca Mariani, Claudio Giardini, il dottor Francesco Mei e il dottor Paolo Maria Battistini.
E così la Fondazione Carifano, che sulla piscina aveva già investito circa 7 milioni di euro, destinerà altri 200 mila euro per gli arredi. Una nuova dimostrazione di come, per l’ente di via Montevecchio, il bene comune venga prima di ogni altra cosa.
La piscina che sarà inaugurata ad inizio 2023 era stata prevista tra il 2016 e il 2017 e in quei tempi venne già progettata in modalità ibrida, tenendo cioè in considerazione le fonti rinnovabili e quindi parte dell’energia che impiegherà arriva da fotovoltaico e pompe di calore. Tra l’altro è stata costruita in maniera tale che i futuri gestori, se vorranno, potranno implementare l’utilizzo di fonti rinnovabili, senza trovare grandi difficoltà dal punto di vista pratico.
“Sappiamo quanto la piscina a Fano, ma anche nei territorio limitrofi, sia un’opera particolarmente attesa e come Fondazione Carifano abbiamo fatto tutto quanto il possibile, considerati anche i periodi di Covid prima e conflitto Ucraina-Russia poi che hanno creato difficoltà nel reperimento dei materiali, per consegnare una struttura che risponda alle esigenze espresse dalla comunità”.