Maltempo, Paolini al governo: «Fare presto sugli aiuti»
Il presidente ha incontrato i parlamentari Manzi e Curti con i consiglieri regionali Biancani e Mangialardi: «Da loro solidarietà e impegno per i fondi necessari a famiglie e attività»
Giuseppe Paolini ha parlato in queste ore di «milioni di euro di danni» nel richiedere lo stato di emergenza per la provincia di Pesaro e Urbino, ribadendo il concetto ai due deputati Augusto Curti e Irene Manzi, che hanno incontrato il presidente nel loro sopralluogo odierno tra costa e entroterra sul territorio flagellato dal maltempo. Con loro anche i consiglieri regionali Andrea Biancani e Maurizio Mangialardi. «Abbiamo espresso massima solidarietà alla Provincia – ha rilevato Curti -. Superata l’emergenza, il nostro impegno sarà totale anche nella seconda fase per fare arrivare le risorse necessarie ad aziende, attività commerciali e famiglie. Parliamo di fondi per la ricostruzione: in commissione Ambiente alla Camera, dove con tutta probabilità passerà il provvedimento, esporremo le nostre richieste. Confidiamo che il percorso sia condiviso e che verrà accolto anche dalla maggioranza: su questi temi non devono esserci divisioni». Tutti d’accordo su un punto: «Il riconoscimento deve rappresentare il cento per cento rispetto al danno subito. Non può essere l’ ‘una tantum’ con cui non si copre nemmeno le spese, come la Regione sta facendo su altre calamità». Ha commentato Mangialardi: «E’ importante che Regione e parlamento dialoghino e si confrontino nell’interesse dei cittadini. Il territorio è ferito e ha bisogno di aiuto». «Martedì prossimo – ha precisato Manzi – si terrà il consiglio dei ministri sul primo decreto per le regioni colpite. In queste ore si stanno quantificando i fondi: auspichiamo massima collaborazione tra maggioranza e minoranza. Noi faremo la nostra parte perché i territori siano messi in sicurezza e i fondi vadano alle attività e alle famiglie colpite». La conta dei danni cresce con il passare delle ore: «Per Pesaro e Urbino – ha osservato Biancani – si tratta di milioni e milioni di euro. Parliamo di interventi alle infrastrutture e di movimenti franosi. Ieri il presidente della Regione ha comunicato la volontà di fare richiesta per lo stato di emergenza, ma questo non significa la garanzia del riconoscimento. Noi tutti chiediamo quindi al governo di passare dalle parole ai fatti». Ha concluso Biancani: «Ad oggi per il terremoto nel Pesarese ancora non si sono definiti i criteri di ripartizione. E per l’alluvione di settembre i soldi in tasca alle persone e agli imprenditori non sono arrivati. Per questo pensiamo che le modalità utilizzate dalla Regione per assegnare i fondi siano sbagliate, il sistema è farraginoso. E servono strutture tecniche, con personale messo a disposizione della Regione, per affiancare i Comuni. Che altrimenti non ce la fanno neppure per le pratiche. Il Comune di Cantiano ha tre dipendenti: come fa? Non si possono lasciare da sole le piccole realtà».