Disparità con Città Capoluogo, Seri torna a puntare il dito
“E’ una questione di giustizia sociale e di equità, su cui non transigo”. Il sindaco torna a puntare il dito contro il sistema malato di distribuzione delle risorse economiche che avvantaggiano solo le città capoluogo.
A far traboccare per l’ennesima volta il vaso è la configurazione della concessione di risorse Iti per il prossimo settennio. Il cuore del progetto realizzato da Fano punta sulla valorizzazione della civiltà marinara, che prende come riferimento il comparto urbano in zona porto che va dal Pesce Azzurro fino alla sede della Capitaneria di Porto. La volontà è quella di realizzare dei luoghi e delle attività che enfatizzino la tradizione del mare legata a Fano.
“Su Iti la Regione ha scelto un percorso intelligente, senza andare a gara, ma procedendo in continuità con la precedente misura. Il problema è che sono stati destinati 5 progetti alle 5 città capoluogo. Nello specifico, Fano potrà agganciarsi a Pesaro solo perché siamo riusciti a legittimare questo legame con un emendamento in Consiglio Regionale. Non è una questione campanilista tra noi e Pesaro, visto che dobbiamo suddividere le risorse a disposizione con una forte penalizzazione per entrambi. È piuttosto un discorso di opportunità e di giustizia. Fano e Pesaro contano 160 mila abitanti, il doppio rispetto ad altre città capoluogo delle Marche”.
Seri allora entra nel merito della sua rivendicazione: “C’è un’esigenza vera. Dobbiamo guardare i territori e le risorse che occorrono. La misura deve avere dei pesi. Chi fa queste strategie non può utilizzare le sigle, ma deve prendere in considerazione le esigenze e i bisogni che devono essere accolti, così come l’estensione territoriale. Don Milani diceva che non c’è peggior cosa di distribuire in parti uguali tra diversi. Torno a rimarcare l’urgenza di abbandonare il criterio secondo cui si riservano risorse esclusivamente a Città Capoluogo, perché questa è una semplificazione che provoca danni e limita lo sviluppo. Esistono una serie di situazioni paradossali, come quella di Fano, in cui ci troviamo a non poter accedere a opportunità veramente importanti perché superati da realtà molto meno significative della nostra”. Seri lancia quindi un monito ai parlamentari e ai consiglieri regionali del territorio e della città: “Ho cercato un dialogo con quelli precedenti su questo tema ma non ho trovato riscontro, da encefalogramma piatto. Ci riprovo con i nuovi, affinché possiamo cogliere questa occasione per tutelare gli interessi della nostra città. Io andrò avanti su questa battaglia, e organizzerò delle iniziative. Perché non mi fermo qui”.